Nessuno sbarco, ancora, da nave Diciotti, arrivata ieri alle 23.30 circa nel porto di Catania con 177 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. Nessun profugo, ribadiscono più fonti, lascerà il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi del'Unione europea dei migranti soccorsi. A bordo ci sarebbero diversi minorenni e 28 di questi, secondo Save the Children, sarebbero non accompagnati. Sul molo di levante è presente solo personale della guardia costiera, della polizia di Stato, della guardia di finanza e dei carabinieri, nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l'assistenza allo sbarco.
"Catania è città di solidarietà e accoglienza e vogliamo che il nostro porto sia immediatamente aperto e che le autorità lascino sbarcare le persone dalla nave Diciotti. Nessuna donna e nessun uomo è illegale. Restiamo umani". Lo affermano in una nota congiunta associazione e movimenti civili. "Da molti giorni - aggiungono - donne, bambini e uomini, fuggiti dalla miseria, dalla guerra e dai lager libici dove hanno subito le violenze dei trafficanti di esseri umani, si trovano sulla nave della Guardia Costiera italiana Diciotti. È inaccettabile la scelta del Governo italiano, e in particolare del ministro dell'Interno Matteo Salvini, di impedire lo sbarco nel territorio italiano di persone stremate e in precarie condizioni di salute. Nessun obiettivo politico del Governo - conclude la nota - può giustificare l'utilizzo di centinaia di vite umane come arma di ricatto, considerate carne da macello, non vite e speranze, ma numeri da distribuire o respingere". L'appello è firmato da: Lila, Femministorie, I Siciliani giovani, Orione, Welcome to Europe, COPE, Restiamo Umani, Rete Antirazzista catanese, Cobas, Catania Bene Comune, Comitato No Muos-No Sigonella, la città felice, Ragna-tela, Sunia Catania, Emergency gruppo territoriale di Catania.
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