Sabato 21 Dicembre 2024

Autostrade a febbraio 2018: "Ponte non sicuro"

Autostrade a febbraio 2018: "Ponte non sicuro"

La Guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi dopo il crollo avvenuto lo scorso 14 agosto provocando la morte di 43 persone. Le Fiamme gialle sono state nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta, e della Spea Engineering spa.  

Intanto l'Espresso anticipa una lettera datata 28 febbraio 2018, nella quale il direttore delle manutenzioni di Autostrade, Michele Donferri Mitelli, metteva in guardia il Ministero e il Provveditorato sui rischi per la sicurezza legati al ritardo dell'approvazione del progetto esecutivo di rinforzo del ponte. In particolare si chiedeva di accelerare l'iter proprio per garantire "l'incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera".

La lettera inviata al ministero delle Infrastrutture dalla società autostrade, resa nota dall'Espresso, non era "d'allarme" ma serviva a sollecitare l'approvazione del progetto - puntualizza poi la società - di miglioramento del viadotto Polcevera. E' quanto sottolinea in una nota la Società Autostrade definendo fuorviante un'interpretazione allarmistica.

Tra i documenti acquisiti dalla Gdf, c'è anche la relazione degli anni '80 dello stesso progettista Riccardo Morandi in cui si diceva stupito del degrado dei materiali: "E' uno dei documenti presi dai consulenti tecnici - ha confermato il procuratore Francesco Cozzi -. E' una relazione corposa che sarà anche utile per mettere un punto nello spazio e nel tempo dell'esame della struttura". Gli altri incartamenti prelevati "riguardano tutto il piano degli interventi fatti di manutenzione ordinaria e straordinaria nel tempo e quindi si cerca di ricostruire tutto il quadro", ha concluso Cozzi.

Toninelli: bene le indagini, chiarezza sul passato - "Sono ben felice che si faccia chiarezza su quanto successo in passato. Il Ministero delle infrastrutture e trasporti è a totale disposizione delle autorità che stanno indagando sul crollo del Ponte Morandi. Buon lavoro a Gdf e magistrati". Lo scrive il ministro dei trasporti Danilo Toninelli su twitter. La Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi e le Fiamme gialle sono anche nelle sedi del Ministero.

Intesa pronta a cancellare i mutui - Intesa Sanpaolo è "pronta a cancellare i mutui nella zona rossa colpita dal crollo del ponte Morandi e a supportare con altri interventi le famiglie e le imprese della zona rossa". Lo comunica lo stesso istituto di credito che ha stanziato un plafond di 4,5 milioni per la ''remissione unilaterale dei mutui prima casa degli immobili che verranno dichiarati inagibili".

Tra le ipotesi bolla d'aria dentro il tirante - Una bolla d'aria all'interno del tirante di calcestruzzo che avrebbe corroso e arrugginito i cavi di acciaio all'interno dello strallo. E' il primo scenario, come riportato da Repubblica, che i consulenti della procura di Genova ipotizzano come una delle possibili cause del crollo. Il difetto sarebbe sorto durante la fase di "iniezione" del cemento che ingloba i trefoli, i cavi in acciaio. Le indagini dei magistrati si sono sin da subito orientate sul cedimento degli stralli, i tiranti di calcestruzzo. Inoltre, secondo le prime ricostruzioni, il lato che cede per primo è quello a sud. E già negli anni '80, lo stesso ingegnere Riccardo Morandi, in uno studio commissionato da Autostrade, aveva sottolineato corrosioni più sul lato mare che su quello monti. Una degradazione, scriveva Morandi, "più rapida di quello che ci si potesse aspettare".

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