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Blitz di mafia a Palermo, chi è Mineo: il gioielliere successore di Totò Riina

E' considerato dagli inquirenti il nuovo capo di Cosa Nostra. Settimino Mineo, 80 anni è ufficialmente un gioielliere, ma vanta un curriculum di tutto rispetto nell'ambiente criminale, tanto che il suo nome fu anche fatto dallo storico pentito Tommaso Buscetta.

Dall'inchiesta della Dda di Palermo che ha portato all'arresto di 46 persone, emerge che Mineo sarebbe stato designato dopo la morte di Totò Riina come capo della commissione provinciale. Sembra non usasse mai alcun telefono, per paura di essere intercettato, gli investigatori sono comunque arrivati a lui.

Durante il maxi processo fu condannato a cinque anni. Poi riarrestato dodici anni fa, è tornato il libertà dopo avere scontato una pena a undici anni.

La sua nomina sarebbe stata decisa durante un summit della commissione provinciale tenutasi lo scorso 29 maggio. Erano anni che non venivano effettuate queste riunioni segrete. E per gli inquirenti questo è il segno di un ritorno al passato della criminalità organizzata.

Mineo ha perso due fratelli in quella che fu considerata una faida interna alla famiglia di Pagliarelli. Uno fu uscciso nel 1981 e il secondo un anno dopo, entrambi morirono nello stesso luogo e nello stesso giorno. Lui, Settimo, invece, riuscì a salvarsi. Avrebbe avuto guai con la giustizia perché andava in giro con una pistola non denunciata sotto la giacca.

L’inchiesta che ha portato agli arresti di oggi è stata coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai pm Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli e ricostruisce gli assetti dei clan palermitani di Porta Nuova, Poagliarelli, Bagheria, Villabate e Misilmeri.

 

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