Sequestro, da parte della Dia di Firenze, coadiuvata dalla Dia di Bologna, di un patrimonio da oltre un milione di euro all’imprenditore calabrese Gaetano Blasco, considerato esponente della 'Ndrangheta in Emilia-Romagna, attualmente detenuto.
Il provvedimento, spiega la Dia fiorentina è stato emesso dal Tribunale di Bologna. Nel dettaglio il sequestro ha interessato 6 società, un immobile sito a Reggio Emilia, 7 beni mobili registrati e 9 rapporti bancari tra conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli.
L’imprenditore calabrese, viene spiegato dalla Dia in una nota, si è trasferito a Reggio Emilia a fine anni Novanta ed è "divenuto intraneo al sodalizio 'ndranghetistico emiliano, fino a quando nel 2015 è stato tratto in arresto nell’ambito dell’Operazione Aemilia per il reato di associazione di tipo mafioso, delitto per il quale è stato condannato col rito abbreviato a 17 anni e 4 mesi di reclusione dal Tribunale di Reggio Emilia il 31 ottobre 2018, nonché per altre fattispecie criminose aggravate dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, quali incendi, estorsioni, usura, nonché gravi e reiterate violazioni tributarie, delitti per i quali è stato condannato, nel rito ordinario, alla pena di anni 21 di reclusione e 26.000 euro di multa dallo stesso Tribunale».
Le indagini condotte dalla Dia nei confronti dell’uomo, coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Bologna, Beatrice Ronchi, sostenute «anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia» hanno permesso «di far luce sull'esistenza, a fronte degli esigui redditi dichiarati nel corso degli anni, di un tenore di vita e di movimentazioni di capitali, oltre che di investimenti immobiliari, sproporzionati rispetto alle capacità reddituali dichiarate».
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