«Comandano i terroni». Così titola la prima pagina del quotidiano Libero in edicola questa mattina. Il quotidiano di Vittorio Feltri fa riferimento ai meridionali che occupano tre delle quattro cariche più alte dello Stato: Sergio Mattarella, presidente della Repubblica; Giuseppe Conte, presidente del Consiglio e Roberto Fico, presidente della Camera.
Un titolo che come prevedibile ha subito scatenato reazioni e polemiche. Tra i primi a commentare la prima pagina del quotidiano il vice premier Luigi Di Maio: «Buongiorno con la prima pagina di Libero, giornale finanziato con soldi pubblici, anche quelli dei terroni - scrive Di Maio su Facebook -. Questa è la preziosa informazione da tutelare con i vostri soldi! Ma tranquilli: abbiamo già iniziato a togliergliene da quest’anno e nel giro di 3 anni arriveranno a zero. P.S. Anche questa volta l'Ordine dei giornalisti rimarrà in silenzio?»
«Perdonatemi, ma questo non è giornalismo. Questa non è informazione! L’ordine dei giornalisti intervenga immediatamente per bloccare questa vergogna. Libero
usa i soldi pubblici per infangare il sud? È opportuno tagliare a questo "quotidiano d’informazione" qualsiasi tipo di finanziamento», scrive sempre su Facebook il capogruppo M5s alla Camera Francesco D’Uva.
Con un post sui social network, Leoluca Orlando attacca, definendolo "vergognoso" il titolo del quotidiano. Il sindaco di Palermo, che con un’immagine richiama e sottolinea la vicinanza di vedute fra il quotidiano "Libero" e il leader della Lega Matteo Salvini, nel post afferma che «si preparano già a scaricare sul meridione le colpe dei fallimenti del governo Giallo-Verde. Ha da passà a nuttata!».
«Terroni e negri, è sempre quello il cruccio dei certa gente. Possono cambiare nome e sbraitare 'prima gli italianì, ma l’unico italiano che conoscono è quello che vive sopra il Po, è ricco e anche un pò evasore. Razzisti incalliti», afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.
Anche la portavoce del M5s alla Camera, Veronica Giannone, commenta duramente: «Libero, il quotidiano del parlamentare FI con il record di astensionismo Antonio Angelucci, ha aperto stamattina con il titolo "Comandano i terroni", alludendo alle cariche istituzionali ricoperte da uomini e donne del Sud. L’ennesima prima pagina vergognosa di un quotidiano che negli ultimi anni ha ricevuto milioni di euro di soli contributi diretti statali e che ancora continua a riceverne».
«E sono soldi anche dei cittadini del Sud che hanno contribuito ogni anno per veder alimentare questo tipo di "informazione", se così possiamo definirla - prosegue Giannone -. Questa è un’anomalia italiana a cui abbiamo messo fine in Legge di Bilancio. Da qui al 2021 taglieremo gradualmente i finanziamenti pubblici ai giornali che nel giro di tre anni saranno azzerati. Anche stavolta l’Ordine dei giornalisti rimarrà in silenzio?».
A difesa di Libero è invece intervenuto l'europarlamentare della Lega, Mario Borghezio: «Rispondo con un detto popolare 'La verità offende'. Penso che il M5s e Di Maio debbano prendere atto che la libertà di stampa è un presidio di democrazia».
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