Venerdì 22 Novembre 2024

La morte del piccolo Julen in Spagna, l'Italia ricorda Alfredino

Alfredino Rampi

Le speranze di ritrovare vivo il piccolo Julen, il bimbo spagnolo di due anni caduto in un pozzo lo scorso 13 gennaio a Totalan mentre si trovava a un pic nic con i genitori, si sono spente intorno all'1.25 di questa notte, quando i soccorritori hanno raggiunto il corpo ormai senza vita del bambino a cento metri di profondità. In sua memoria il Comune di Malaga osserverà tre giorni di lutto: lo ha reso noto in un tweet il sindaco della città, Francisco de la Torre, aggiungendo che alle 11:00 di oggi il Comune osserverà un minuto di silenzio. I genitori del bambino, José Roselló e Victoria García, nel 2017 avevano perso un altro figlio, di tre anni, Oliver, accasciatosi mentre passeggiava sulla spiaggia. Una tragica vicenda che sconvolge la Spagna intera e che in Italia non può che riportare alla mente l'analogo destino di Alfredino Rampi, il bimbo di 6 anni precipitato e poi morto il 13 giugno 1981 in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino a Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord. La sera del 10 giugno Alfredino cadde in un pozzo profondo circa 80 metri mentre rientrava a casa da solo. L'incidente catturò le attenzioni dell'opinione pubblica italiana, sul posto si recò anche l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, ma le operazioni di soccorso si rivelarono subito molto difficoltose a causa dell'imboccatura della voragine larga appena 28 centimetri e con pareti molto irregolari. Col passare delle ore qualsiasi tentativo di salvare il bambino, scivolato a oltre 60 metri di profondità, si rivelò vano. Nemmeno il tentativo di un volontario, Angelo Licheri, molto magro e piccolo di statura ebbe successo: l'uomo riuscì ad avvicinarsi al bambino, tentò di allacciargli l'imbracatura per tirarlo fuori dal pozzo, ma per ben tre volte l'imbracatura si aprì e Alfredino scivolò ancora più in profondità. Poco dopo ci provò lo speleologo Donato Caruso, anch'egli senza riuscire a salvarlo. Il corpo senza vita di Alfredino venne recuperato l'11 luglio successivo, il suo caso fu seguito in diretta televisiva dalla Rai a reti unificate per ben 18 ore e catturò l'attenzione di circa 21 milioni di persone. Una sorta di "reality show dell'orrore" dal finale tragico. Una storia che 38 anni dopo presenta delle terribili analogie con quella del piccolo Julen.

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