Con le simulazioni della prima prova d’esame di giugno diffuse oggi dal Miur, la maturità 2019 inizia a prendere forma concreta. Rassicurando, in parte, gli studenti. Molte le novità introdotte dall’ultima riforma tanto da spingere il ministero dell’Istruzione a organizzare - tra fine febbraio e inizio aprile - delle simulazioni ufficiali per far capire ai maturandi l’impostazione dei nuovi scritti.
Un lungo countdown verso l’esame vero e proprio che è scattato il 19 febbraio con la prima 'prova generale' del tema d’italiano. E, se lo schema adottato oggi dal Miur, venisse replicato anche a giugno agli studenti non dispiacerebbe affatto. A dirlo sono stati direttamente i mille maturandi che hanno partecipato all’instant poll online organizzato da Skuola.net subito dopo la fine delle simulazioni.
Solo 1 su 5 - tra gli oltre 500 che hanno svolto le simulazioni - si è infatti lamentato delle tracce scelte. Mentre quasi la metà (48%) le ha giudicate molto interessanti e un altro 31% ne ha trovata almeno una di suo gradimento. Quasi 4 maturandi su 5 non sono rimasti spiazzati quando hanno letto le tracce: il 49% si è detto convinto di poterne svolgere più di una, il 12% addirittura tutte quante, il 18% solo quella che ha effettivamente scelto.
Alla fine, il vincitore morale di questa tornata di simulazioni è proprio Pascoli: secondo questa prima rilevazione, è stato il preferito dai maturandi. Tra le tracce che sono piaciute di più, anche il tema d’attualità sulla Felicità - che conteneva anche una citazione tratta dallo Zibaldone di Leopardi, - e il testo argomentativo sui Diritti Umani.
Anche se questo non basta a tranquillizzare del tutto i ragazzi: per il 46% la facilità delle prove odierne non significa automaticamente che lo saranno anche quelle di giugno, mentre gli altri si dividono tra chi si avvicinerà all’esame con meno ansia e chi al contrario è stranamente più preoccupato.
Un test, quello di oggi, reso ancora più probante dal fatto che quasi tutti (83%) dicono di aver svolto le simulazioni impegnandosi al massimo. Forse perché la maggior parte dei professori (59%) aveva preannunciato che avrebbe messo il voto ai temi e un altro 26% ha lasciato i suoi alunni nel dubbio fino alla fine della prova.
Ci sono state anche scuole che non hanno sostenuto la simulazione di prima prova in contemporanea con i 'colleghi' ma la maggior parte le svolgerà comunque nei prossimi giorni, chi a scuola (46%) e chi come compito a casa (12%). Si replica il 26 marzo, con la seconda simulazione ufficiale dello scritto d’italiano, anticipata - il 28 febbraio - dal primo contatto reale con la tanto temuta seconda prova. Sempre più a ridosso dell’esame.
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