Domenica 22 Dicembre 2024

La Maturità 2019 prende forma, gli studenti promuovono la prima simulazione

Con le simulazioni della prima prova d’esame di giugno diffuse oggi dal Miur, la maturità 2019 inizia a prendere forma concreta. Rassicurando, in parte, gli studenti. Molte le novità introdotte dall’ultima riforma tanto da spingere il ministero dell’Istruzione a organizzare - tra fine febbraio e inizio aprile - delle simulazioni ufficiali per far capire ai maturandi l’impostazione dei nuovi scritti. Un lungo countdown verso l’esame vero e proprio che è scattato il 19 febbraio con la prima 'prova generale' del tema d’italiano. E, se lo schema adottato oggi dal Miur, venisse replicato anche a giugno agli studenti non dispiacerebbe affatto. A dirlo sono stati direttamente i mille maturandi che hanno partecipato all’instant poll online organizzato da Skuola.net subito dopo la fine delle simulazioni. Solo 1 su 5 - tra gli oltre 500 che hanno svolto le simulazioni - si è infatti lamentato delle tracce scelte. Mentre quasi la metà (48%) le ha giudicate molto interessanti e un altro 31% ne ha trovata almeno una di suo gradimento. Quasi 4 maturandi su 5 non sono rimasti spiazzati quando hanno letto le tracce: il 49% si è detto convinto di poterne svolgere più di una, il 12% addirittura tutte quante, il 18% solo quella che ha effettivamente scelto. Alla fine, il vincitore morale di questa tornata di simulazioni è proprio Pascoli: secondo questa prima rilevazione, è stato il preferito dai maturandi. Tra le tracce che sono piaciute di più, anche il tema d’attualità sulla Felicità - che conteneva anche una citazione tratta dallo Zibaldone di Leopardi, - e il testo argomentativo sui Diritti Umani. Anche se questo non basta a tranquillizzare del tutto i ragazzi: per il 46% la facilità delle prove odierne non significa automaticamente che lo saranno anche quelle di giugno, mentre gli altri si dividono tra chi si avvicinerà all’esame con meno ansia e chi al contrario è stranamente più preoccupato. Un test, quello di oggi, reso ancora più probante dal fatto che quasi tutti (83%) dicono di aver svolto le simulazioni impegnandosi al massimo. Forse perché la maggior parte dei professori (59%) aveva preannunciato che avrebbe messo il voto ai temi e un altro 26% ha lasciato i suoi alunni nel dubbio fino alla fine della prova. Ci sono state anche scuole che non hanno sostenuto la simulazione di prima prova in contemporanea con i 'colleghi' ma la maggior parte le svolgerà comunque nei prossimi giorni, chi a scuola (46%) e chi come compito a casa (12%). Si replica il 26 marzo, con la seconda simulazione ufficiale dello scritto d’italiano, anticipata - il 28 febbraio - dal primo contatto reale con la tanto temuta seconda prova. Sempre più a ridosso dell’esame.

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