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Alla guida col cellulare, la polizia: via la patente alla prima infrazione

foto pixbay

Sì a pene più severe per l’omicidio stradale, ma revoca automatica della patente solo in caso di ebbrezza o droga. Lo ha deciso la Corte Costituzionale.

La legge 41 del 2016, che ha introdotto il reato di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime, inasprendo le sanzioni, ha superato infatti il vaglio di costituzionalità sul divieto di bilanciare aggravanti con attenuanti.

Illegittimo invece l’articolo 222 del Codice della strada dove prevede l’automatica revoca della patente in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali.

La principale causa degli incidenti stradali «è la distrazione e l’uso improprio di smartphone e altri dispositivi è la prima causa di distrazione. Una modifica normativa che consenta il ritiro della patente alla prima violazione va incontro all’esigenza di essere più efficaci nel contrasto a questo comportamento pericolosissimo». Lo ha detto Santo Puccia, primo dirigente della Polizia stradale, in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Oggi la sospensione della patente c'è solo in caso di recidiva e «ciò si è mostrato poco efficace in termini di deterrenza».

La legge del 2016 - spiega la consulta - ha superato il vaglio di costituzionalità con riferimento al divieto, per il giudice, di considerare prevalente o equivalente la circostanza attenuante speciale della «responsabilità non esclusiva» dell’imputato (che comporta la diminuzione della pena fino alla metà) rispetto alle concorrenti aggravanti speciali previste per questi reati, tra cui la guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

 

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