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Accordo fra mafia e 'ndrangheta per la droga: 34 arresti fra la Sicilia e la Calabria

Trentaquattro arresti fra la Sicilia, la Calabria e l'Emilia. Un duro colpo della Dia alla famiglia mafiosa di Agrigento, che aveva però ramificazioni anche oltre lo Stretto, fino a Parma.

Tra gli arrestati c’è anche il capo de "Quei Bravi ragazzi", gruppo ultras della Juventus, si chiama  Andrea Puntorno, di Agrigento.

Una operazione della Dia, entrata in azione, a partire da Agrigento, e poi a Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma e che sottolinea come sia forte il legame tra le cosche mafiose agrigentine e le ndrine calabresi con riferimento al traffico di droga.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla Dda di Palermo, nei confronti di 32 persone ritenute responsabili, tra l’altro, di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere per il traffico e lo spaccio di droga, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.

All’operazione partecipano anche i carabinieri del comando provinciale di Agrigento che, nell’ambito dello stesso provvedimento, stanno eseguendo altre due ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di due persone accusate di concorso in sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso.

L’operazione Kerkent, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel Palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.

Ecco tutti i nomi delle persone raggiunte dalla misura cautelare: James “Jenny” Burgio, 25 anni di Porto Empedocle; Salvatore Capraro, di Villaseta (Agrigento) 19 anni, detto “Ascella”; Angelo Cardella, 43 anni di Porto Empedocle; Marco Davide Clemente, 25 anni di Palermo, detto “Persicheddra”; Fabio Contino, 20 anni di Agrigento;  Sergio Cusumano, 56 anni di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni di Agrigento; Francesco Di Stefano, 43 anni di Porto Empedocle, detto “Francois”; Daniele Giallanza, 47 anni di  Palermo, detto “Franco”; Eugenio Gibilaro, 45 anni di Agrigento; Angelo Iacono Quarantino, 24 anni di Porto Empedocle; Pietro La Cara, 42 anni di Palermo, detto “Pilota” o “Corriere”; Domenico La Vardera, 38 anni, detto “Mimmo”; Francesco Luparello, 45 anni di Realmonte; Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Antonio Massimino, 51 anni diAgrigento; Gerlando Massimino, 31 anni di Agrigento; Saverio Matranga, 41 anni di Palermo; Antonio Messina, 61 anni di Agrigento, detto “Zio Peppe”; Giuseppe Messina, 38 anni di Agrigento; Valentino Messina, 56 anni di Porto Empedocle; Liborio Militello, 58 anni di Agrigento; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Andrea Puntorno, 42 anni di Agrigento; Calogero Rizzo, 49 anni di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico; Vincenzo Sanzo, 37 anni di Agrigento, inteso “Vicè ovu’; Attilio Sciabica, 31 anni di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni di Agrigento; Giuseppe Tornabene, 36 anni di Agrigento  inteso “Peppi lapa’; Calogero Trupia, 34 anni di Agrigento inteso “Cuccu” e  Francesco Vetrano, 34 anni di  Agrigento, inteso “nivuru.

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