Il presidente della assemblea capitolina Marcello De Vito del M5S è stato arrestato dai carabinieri per corruzione nell’ambito della inchiesta della procura sul nuovo stadio della Roma.
De Vito è stato arrestato nell’ambito di una operazione del comando provinciale di Roma che ha portato ad altri tre arresti e una misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione e traffico di influenze illecite.
Finito in carcere, oltre a De Vito, anche l’avvocato Camillo Mezzacapo, destinatario di incarichi professionali su segnalazione dello stesso De Vito. Arresti domiciliari, invece, per l’architetto Fortunato Pititto, legato al gruppo imprenditoriale della famiglia Statuto, e Gianluca Bardelli.
L'indagine riguarda, oltre alle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense.
L’indagine ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l'intermediazione di un avvocato ed un uomo d’affari, che fungono da raccordo con De Vito al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari.
Ribollono le chat dei consiglieri M5S di Roma dopo la notizia dell’arresto del presidente dell’Aula Giulio Cesare. Nessuna reazione ufficiale dal gruppo per ora, ma sono i singoli a raccontare il loro sconcerto. «Sono scioccata. Aspetto di capire meglio. Nelle chat la reazione è univoca. Tutti dicono 'impossibile che sia successo'», afferma la consigliera Eleonora Guadagno.
«Siamo annichiliti», le fa eco, interpellata in merito, la collega Teresa Zotta. Che, a chi le chiede se si riuscirà ad andare avanti, risponde: «Vediamo, questa è dura. Ci incontreremo sicuramente, non posso credere ad una cosa del genere». Anche il pentastellato Angelo Diario si dice sorpreso: «Se andremo avanti? E’ uno su 28. Sono più dispiaciuto a livello personale, conoscendolo mi sembra strano».
«I fatti contestati a Marcello De Vito sono gravissimi: in questo momento, ancor più di prima, è necessario ribadire la piena e totale fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine. Non si può rimanere in silenzio. La corruzione è un male che colpisce in qualsiasi forza politica e bisogna essere intransigenti»: così Nicola Morra, M5s, presidente della Commissione parlamentare Antimafia.
«Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri». Lo annuncia su Facebook Luigi Di Maio.
«De Vito - spiega Di Maio - non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi. Ciò che ha sempre distinto il MoVimento dagli altri partiti è la reazione di fronte a casi del genere. De Vito potrà e dovrà infatti difendersi in ogni sede, nelle forme previste dalla legge, ma lo farà lontano dal MoVimento 5 Stelle».
«Ringrazio - conclude Di Maio - la magistratura e le forze di polizia per il lavoro che hanno svolto e che continueranno a svolgere quotidianamente. Ricordo infine che proprio grazie a un provvedimento del MoVimento 5 Stelle, lo Spazzacorrotti, chi viene condannato per questi reati oggi va dritto in galera!».
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