Lunedì 23 Dicembre 2024

Traffico internazionale di droga, blitz europeo smantella un gruppo albanese: 61 arresti, 8 sono italiani

Sessantuno ordini di cattura internazionale eseguiti simultaneamente in Belgio, Olanda e Francia nei confronti di quello che viene ritenuto un pericoloso gruppo criminale albanese, accusato di essere dedito al 'traffico internazionale di droga e al traffico di esseri umani'. E’ il bilancio di un’attività che ha visto nei giorni scorsi la cooperazione della Direzione investigativa antimafia. Nell’operazione - informano gli stessi investigatori - sono stati impiegati oltre 600 uomini delle forze di polizia di Belgio, Olanda, Francia e Italia, nonché le forze di intervento speciale, con il supporto di Europol per quanto concerne l'estrazione e l’analisi dei dati acquisiti nel corso delle perquisizioni. Tra gli arrestati - viene spiegato dalla Dia - anche otto italiani, dimoranti in Belgio, mentre ulteriori approfondimenti investigativi sono ancora in corso. La Dia ha supportato tutte le fasi delle indagini attraverso la Rete operativa antimafia, progetto di cooperazione investigativa tra forze di polizia europee di cui la Dia è Project Leader. In particolare, nel corso delle indagini ha individuato e localizzato, coordinandone la cattura in Belgio, un latitante di origine albanese colpito da mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Bologna. Nei giorni scorsi a Messina è stata intercettata una rotta della droga che dall'Albania arriva a Messina, attraversando Emilia Romagna, Abruzzo, Calabria e poi fino alle piazze gestite da una famiglia messinese del quartiere Contesse. In quella occasione il gip del Tribunale di Messina, Maria Militello, ha disposto 9 misure cautelari in carcere nei confronti di appartenenti ad una banda che gestiva un lucroso traffico di stupefacenti. L’operazione, chiamata "Sfizio", prende il nome da quella che di fatto era la “centrale operativa” della famiglia, la rosticceria "L’Angolo dello sfizio" di via Natoli, in pieno centro. Ed è stata avviata controllando i movimenti dei membri di una famiglia messinese radicata a Contesse.

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