Lunedì 23 Dicembre 2024

Fermato per un controllo spara e uccide un carabiniere nel Foggiano

Era stato fermato per un controllo in una piazza centrale di Cagnano Varano, ma invece di mostrare i documenti ha preso una pistola calibro 9 scaricando l’intero caricatore contro la pattuglia dei carabinieri. I due militari che erano a bordo non hanno nemmeno fatto in tempo a scendere dall’auto: il maresciallo Vincenzo Di Gennaro, di 47 anni, è stato freddato con colpi all’addome e al torace, il suo collega più giovane, Pasquale Casertano, di 23 anni, se l’è cavata con ferite lievi al braccio e al fianco. Ha avuto la presenza di spirito di guidare per qualche centinaio di metri verso la vicina sede del 118 nella speranza di salvare la vita al suo commilitone. Ma Di Gennaro non ce l’ha fatta. Nel giro di pochi minuti un’altra pattuglia ha bloccato il presunto autore dell’omicidio. Si tratta di un pregiudicato di 67 anni, Giuseppe Papantuono, non un personaggio di spicco della mala locale, ma comunque una persona con precedenti per droga e che solo qualche giorno fa era stato sottoposto ad una perquisizione. Non è ancora chiaro cosa lo abbia spinto ad agire con tanta ferocia, ma pare che durante la perquisizione avesse minacciato i militari dicendo loro: «ve la farò pagare». Intanto, mentre dal mondo delle istituzioni arrivavano messaggi di cordoglio a cominciare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal premier Giuseppe Conte, in paese i cittadini sotto choc raccontavano della quotidianità della vittima, conosciuta da anni e stimata da tutti. «Brava persona, bravissima persona» raccontano. Stamattina pochi minuti prima della sparatoria, Di Gennaro e il collega più giovane si erano fermati in un bar per un caffè. Poco dopo si sono sentiti gli spari. Il maresciallo viveva con il padre a San Severo e, raccontano alcuni colleghi, aveva deciso di sposarsi e stava per fissare la data delle nozze. Unanime il cordoglio da parte del mondo politico e istituzionale. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il primo a commentare, ha anche postato su Fb la foto dell’arrestato mentre veniva catturato: «Io sono contro la pena di morte - ha detto - ma un infame che ammazza un uomo che sta facendo il suo lavoro, non merita di uscire di galera fino alla fine dei suoi giorni». Il premier Conte che era a Bari per l’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico, dal palco ha parlato di "giornata triste» e in apertura del suo intervento ha chiesto un minuto di silenzio in segno di cordoglio. Nel pomeriggio è poi andato a Foggia dove ha incontrato i familiari del maresciallo Di Gennaro, il corpo è stato portato all’obitorio dove verrà eseguita l’autopsia. Poi si è spostato a San Giovani Rotondo (paese dove vive la famiglia del premier) dove ha fatto visita al giovane carabiniere ferito che è ricoverato nell’ospedale Casa sollievo della Sofferenza. «L'ho trovato in buone condizioni. È fuori pericolo», ha spiegato il premier. Il militare ha detto ai cronisti: «Scusatemi non ricordo assolutamente nulla, sono provato». Anche il governatore pugliese, Michele Emiliano, è andato a Foggia e poi in ospedale ad incontrare Casertano. «Chi tocca un Carabiniere tocca lo Stato - ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio - tocca ognuno di noi. Ora basta, ci sarà una reazione!». Cordoglio è stato espresso da tutte le forze politiche e dai vertici istituzionali, tra cui i presidenti di Camera e Senato, e i ministri della Difesa, Elisabetta Trenta, e del Sud, Barbara Lezzi, il capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Il presidente Mattarella ha parlato di «profondo dolore». «In questa dolorosa circostanza - ha scritto in un messaggio al comandante dell’Arma Giovanni Nistri - desidero esprimere a lei e all’Arma dei Carabinieri la mia solidale vicinanza». «La prego di far pervenire ai familiari del Maresciallo Maggiore di Gennaro le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e al militare ferito un augurio di pronto ristabilimento». Il Comando Generale dell’Arma ha ricordato così su Fb il maresciallo ucciso: «Una vita umana vale il mondo intero. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, morendo in servizio è un mondo che scompare».

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