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"In Francia per motivi di servizio", scarcerata la preside marsalese accusata di peculato

Anna Rita Zappulla

La preside non doveva essere arrestata. Quei suoi viaggi con l’auto della scuola rappresentano solo un peculato d’uso, non merita misure restrittive. Lo ha deciso il giudice che non ha convalidato l'arresto della professoressa Anna Rita Zappulla, di Marsala. La donna è libera. «Le è stato contestato il solo peculato d’uso e per questo tipo di reato non è possibile comminare alcuna misura cautelare. Quell'arresto è stato un errore», afferma il suo difensore, l'avvocato Andrea Rovere.

La preside era stata arrestata sabato scorso alla frontiera di Ventimiglia di ritorno da Mentone. Era alla guida della Toyota Corolla in uso agli istituti che dirige: l'Ipsia Marconi di Imperia e il Colombo di Sanremo. «L'arresto mi aveva sbalordita e lasciata perplessa. È impossibile che accadano cose di questo genere. Ma è stato un passaggio della vita che mi ha arricchito», ha detto la professoressa attraverso il suo difensore. I carabinieri la stavano controllando da oltre un mese, da quando dalla scuola era arrivata una segnalazione l’uso improprio dell’auto scolastico da parte della preside.

Appostamenti e intercettazioni aveva portato sabato al blitz alla frontiera e all’arresto in flagranza di reato, con conseguente carcerazione nel penitenziario genovese di Pontedecimo. Gli investigatori avevano parlato di «condotta abituale» e «pieno uso dell’auto» e avevano sottolinea come la donna non avesse saputo spiegare quel suo viaggio a Mentone. Ora la vicenda assume contorni diversi e la professoressa, che in carcere aveva cominciato anche lo sciopero della fame e della sete, segna un punto a suo favore, anche se la condotta, non appare completamente ortodossa.

«Era andata in Francia per motivi di servizio. Doveva incontrare la segretaria scolastica che abita a Mentone per compilare moduli per chiedere un finanziamento comunitario per la scuola. Domenica, inoltre, avrebbe dovuto incontrare, a casa propria, la vicepreside per ricevere altra documentazione che doveva essere presentata entro lunedì scorso», spiega l’avvocato Rovere. «La domanda non è stata presentata la scuola ha perso 400 mila euro, questo è il vero danno erariale», dice l’avvocato. Stamani, davanti al gip Massimiliano Rainieri, c'è stata l’udienza di convalida dell’arresto che ha portato al colpo di scena.

«Ha riconosciuto di aver usato la Corolla donata dalla Toyota alla scuola negli ultimi 20-30 giorni perché la sua auto era andata distrutta in un incidente. Ma la professoressa ha sempre pagato carburante e autostrada, senza chiedere rimborsi, per questo è convinta di non aver commesso peculato. Ci riserviamo di documentare come in gran parte l’uso dell’auto sia stato per motivi di servizio. Se, poi, tornando da un incontro si sia fermata a fare la spesa, beh questo lo ha detto pure la mia assistita. Se danno erariale c'è stato sarà di poche centinaia di euro. Credo che ci sia stata una risonanza eccessiva e un utilizzo troppo punitivo della custodia cautelare, che la stessa procura ha riconosciuto, visto che il giorno dopo ha chiesto i domiciliari», spiega l’avvocato.

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