Con la pronuncia di due condanne a sei mesi ciascuno per minacce mafiose al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, la Corte di appello di Bologna ribalta la sentenza di assoluzione di primo grado per il detenuto Pasquale Brescia e per l’avvocato Luigi Antonio Comberiati.
La seconda sezione penale ha infatti giudicato i due imputati responsabili del reato a loro contestato, con l’aggravante del metodo mafioso: erano accusati per una lettera indirizzata al primo cittadino e recapitata l’1 febbraio 2016 all’edizione reggiana del Resto del Carlino.
La lettera, inviata dal carcere dove si trovava Brescia perché arrestato nell’inchiesta di 'Ndrangheta Aemilia, per la Procura era un messaggio intimidatorio. Nello stesso processo, uno dei filoni secondari della maxi-inchiesta contro la criminalità organizzata calabrese infiltrata in Emilia, Brescia era stato condannato a cinque mesi e dieci giorni per un’altra imputazione.
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