Erano talmente ubriachi che uno non si è nemmeno presentato in stazione, ma ha chiamato un’ambulanza ed è stato portato in ospedale, mentre l’altro, appena salito in cabina, è stato beccato dal capotreno. Per l’evidente stato di ebbrezza di due macchinisti, il treno Frecciarossa 9604 che doveva partire alle 5.17 da Brescia per Napoli è stato soppresso e i 67 passeggeri trasferiti su un altro convoglio. È la prima volta - sottolinea Trenitalia - che si verifica un episodio simile.
Secondo quanto raccontato da uno dei macchinisti alla Polfer, ieri sera i due - che alloggiavano in un albergo di Brescia per prendere servizio questa mattina all’alba - sono usciti a cena e durante la serata hanno bevuto fino ad ubriacarsi. Avevano appuntamento in albergo alle 4 di mattina per raggiungere la stazione insieme, ma il più giovane dei due, poco più di 20 anni e due di anzianità aziendale, non si è presentato. L’altro, trentacinquenne, è andato comunque in stazione e ha acceso il treno, senza tuttavia aprire le porte. I passeggeri quindi non sono saliti sul convoglio.
Quando è arrivato, il capotreno ha visto subito che il collega era visibilmente alterato dall’alcool e ha chiamato la
sala operativa. A quel punto la cancellazione del treno «è stata disposta da Trenitalia - spiega l’azienda - dopo aver accertato la non idoneità dell’equipaggio alla conduzione del treno». La Polfer è intervenuta insieme alla Polstrada per effettuare il test dell’etilometro al 35enne, riscontrando un tasso alcolemico di 1,95, quasi quattro volte oltre il limite previsto dalla legge per mettersi alla guida, che è di 0,5 g/litro.
L’altro macchinista invece è stato portato in ospedale direttamente dall’albergo in ambulanza, e anche per lui si parla di malessere dovuto all’eccesso di alcool. Grazie a un accordo con Trenord, i passeggeri sono stati trasferiti in treno a Milano Centrale per proseguire infine su un Frecciarossa per Napoli. In una nota, Trenitalia assicura che «verificherà eventuali violazioni da parte dei macchinisti degli obblighi contrattuali e della deontologia professionale» e che «si riserva di adottare tutti i provvedimenti del caso». Gli atti sono stati inviati all’autorità giudiziaria, che dovrà valutare se ci siano degli estremi a livello penale.
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