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Qualità dell'aria, Messina tra le città virtuose: -23% dei livelli di NO2

Lieve miglioramento della qualità dell'aria ma nelle città continuano gli sforamenti dei limiti normativi. Aumento degli spostamenti della mobilità attiva a piedi e in bicicletta, tiene il trasporto pubblico ma cresce ancora il numero di auto e moto nelle città ed aree metropolitane. Complessivamente la mobilità sostenibile urbana delle grandi città non registra grossi miglioramenti in questi due anni 2017/2018. Sono questi i principali dati contenuti che emergono dal secondo Rapporto "MobilitAria 2019" che analizza le 14 città metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

Per la qualità dell'aria, lo studio registra un miglioramento che tuttavia non certifica per tutte le città il rispetto dei limiti normativi previsti dalla Direttiva europea. Nella valutazione della qualità dell'aria, il rapporto considera i tre inquinanti particolato (PM10 e PM2,5) e biossido di azoto (NO2). Nello specifico, viene rilevata una riduzione dei livelli medi di NO2, con alcune città in decremento come Messina (-23%), Cagliari (-21%), Roma (-12%), Torino (-12%) e Bologna (-11%).

Tale tasso è inferiore al 40%, sia nella media delle Città metropolitane, sia in quella nazionale. Nel 2016-2017 rispetto al 2012-2013 l'indice e' cresciuto di quasi 8 punti a livello nazionale e di circa 5,5 punti nelle aree metropolitane. E l'area metropolitana di Milano, città che conferma la sua capacita' innovativa, ad aprire la classifica con un tasso di mobilità sostenibile di poco inferiore al 50% (48,3%), seguita da Genova (46,7%), Venezia (46,4%) e Bari (44,1%). In fondo alla classifica Catania, Reggio Calabria, che pure migliorano, e Messina.

Nell'ultima parte del report, Kyoto club e CNR-IIA lanciano diverse proposte per migliorare la qualità dell'aria e la mobilità sostenibile: l'aumento del numero di centraline per controllare meglio la qualità dell'aria, l'approvazione di un nuovo codice della strada, linee guida per i Piani regionali sulla Qualità dell'Aria, il monitoraggio dei PUMS che tutte le città metropolitane devono approvare a breve. Inoltre sono definiti target precisi al 2025 per l'aumento del trasporto collettivo, della mobilita' pedonale e ciclistica, della sharing mobility, contestuale alla riduzione dell'auso dell'auto privata. Per il veicolo elettrico si propone che dopo il 2030 non vengano vendute In Italia più veicoli "fossili" ma su punti sul tutto elettrico per auto, moto e trasporto pubblico.

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