Pretendeva il pagamento di centomila euro da una società per la quale aveva svolto dei lavori, e quando il tribunale gli ha dato torto non ha esitato ad assoldare due persone per incassare il denaro con metodi brutali. Tre persone ora sono state arrestate fra Torino e Venezia dai carabinieri del nucleo investigativo del capoluogo piemontese. Tutte sono di origini calabresi e risiedono a Torino. L’accusa è di concorso in tentata estorsione aggravata. Al centro dell’indagine c'è il titolare di un’impresa edile che aveva chiesto i 100.000 euro in aggiunta al pagamento di lavori di restauro effettuati su un immobile di proprietà di una società riconducibile alla vittima. Il 4 luglio 2017 la causa civile che aveva promosso era terminata con esito sfavorevole, così si era rivolto agli altri due. Telefonate, minacce, appostamenti, sopralluoghi e richieste di incontri sono andati avanti tra il luglio e il novembre del 2018. Fra le persone arrestate figura Roberto Loccisano, 53 anni, originario di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) e residente a Borgaretto, il quale, ricorda il gip Giulio Corato nell’ordinanza di custodia cautelare, «è gravato da un assai allarmante precedente per omicidio commesso negli anni Ottanta nonché da ulteriori annotazioni relative a reati assai gravi per quanto risalenti nel tempo». Il delitto per il quale Loccisano fu processato in Calabria è quello di Rocco Gerardo Panetta, trovato senza vita nel 1984 in un casolare abbandonato a Ponzo di Gioiosa Ionica. L’imprenditore arrestato è Cosimo Marziano, 61 anni, originario di Guardavalle (Catanzaro) e residente a Torino. Il terzo arrestato è Cristian Scognamiglio, 43 anni, di Orbassano (Torino).