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Botte alla figlia disabile a Milano, i piani dei genitori: "Uccidiamola"

«Odio mia figlia, ho un rifiuto per lei. Mi conosci, annegherò lei e la picchierò di continuo. Faccio finta di darle da mangiare, ma la pizzico». Sono alcune frasi intercettate dalla polizia locale di Milano nell’indagine su una coppia di 29enni egiziani sospettati di aver picchiato e maltrattato a lungo la loro bimba di 3 anni e mezzo.

Nei dialoghi registrati i due parlano con disprezzo della bambina la cui unica colpa è avere una disabilità cognitiva. «Sono stanca e ho picchiato X e Y (altri due dei 5 figli, ndr) per colpa sua», dice la madre.

«Allora la uccido», risponde senza esitazione il padre. Ma la donna replica: «Si, posso anche io, metto il veleno nel suo mangiare. Ho fatto cose bruttissime che non puoi immaginare alla scimmia (il soprannome con cui chiamavano la bambina, ndr). Le ho pure rotto il braccio e tu lo sapevi».

Quando la piccola è ricoverata all’ospedale Fatebenefratelli per le cure al braccio, il padre dà indicazioni chiare alla moglie per chiudere la questione: «Portala in bagno ora e strangola subito... chiudi il suo naso così non respirerà più e falla finita»

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