Lunedì 23 Dicembre 2024

Migranti, ecco cosa rischia la Sea Watch con il decreto sicurezza

Sea Watch

Multe salate, sequestro della nave (in caso di recidiva), poteri al prefetto di erogare le sanzioni. Il decreto sicurezza bis, approvato in Cdm l’11 giugno, contiene misure che potrebbero essere applicate, per la prima volta, proprio al caso Sea Watch, la nave Ong battente bandiera olandese che senza autorizzazione si è recata a Lampedusa, dopo giorni di attesa al confine delle acque territoriali italiane con 42 migranti a bordo. L’articolo 1 infatti prevede che il ministro dell’Interno possa «limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica» ovvero quando si concretizzano le condizioni di cui all’articolo 19 della Convenzione di Montego Bay (sul cosiddetto «passaggio inoffensivo"). Il provvedimento viene adottato «di concerto con il ministro della Difesa e con il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, secondo le rispettive competenze, informandone il presidente del Consiglio dei ministri». In caso di violazione del divieto notificato al comandante (come accaduto nel caso della Sea Watch) e, se possibile, all’armatore e al proprietario della nave (articolo 2) «si applica a ciascuno di essi la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000». In caso di reiterazione, scatta «la sanzione accessoria della confisca della nave, procedendo immediatamente a sequestro cautelare». A irrogare le sanzioni è il prefetto territorialmente competente.

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