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Sea Watch, Patronaggio alla Camera: "Attenzione agli sbarchi fantasma"

Luigi Patronaggio

Sui requisiti di "straordinaria necessità e urgenza" del decreto sicurezza bis, i dati di Agrigento indicano che "dagli 11.159 migranti sbarcati nel 2017 si è passati ai 1.084 del primo semestre di quest'anno. E quelli soccorsi dalle ong rappresentano una porzione insignificante". Lo ha detto Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento, in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Patronaggio ha definito "condivisibile" l'obiettivo del provvedimento di "contrastare più efficacemente i trafficanti di uomini con le intercettazioni preventive ed il potenziamento delle operazioni sotto copertura. Ma ci sono criticità sull'illecito amministrativo introdotto dall'articolo 2 del decreto: la norma pone problemi di raccordo con il diritto internazionale e con la normativa interna".

"Il dl sicurezza o altro che fronteggia i trafficanti - ha proseguito - è un atto importante per la sicurezza. Viceversa, se si fanno degli atti aventi forza di legge per contrastare soltanto una porzione del fenomeno dell'immigrazione clandestina e soprattutto con quella parte che si identifica con chi salva vite umane, ci sono profili di criticità con il diritto internazionale e diritto interno. È evidente - ha aggiunto - che il legislatore può fare quello che crede ma ciò non può prescindere da trattati internazionali e da quanto stabilito dalla Costituzione ed è compito della magistratura fare il controllo di legittimità.

"Mentre si agitava il caso della Sea Watch 3, negli stessi giorni in silenzio oltre 200 migranti sono sbarcati con vari mezzi, salvataggi di Guardia di finanza e Guardia costiera o barchini". Patronaggio poi continua: "Ci sono indagini in corso sulla zona Sar (Ricerca e soccorso) libica, che funziona solo in relazione all'accordo con l'Italia e senza l'apporto dell'Italia non sarebbe presidiata".

Il "pericolo maggiore" per la sicurezza dell'Italia non sono "i gommoni che arrivano dalla Libia" ma "gli sbarchi fantasma", vale a dire quelle imbarcazioni che riescono a raggiungere le coste italiane senza essere intercettate in mare. Patronaggio sottolinea che la pericolosità è data "sia dalla composizione etnica" di chi segue questa strada per raggiungere l'Europa sia perché a bordo spesso chi sono "soggetti che hanno problemi giudiziari e che, astrattamente, potrebbero essere collegati" a gruppi terroristici o all'Isis. "Chi va sui gommoni fantasma, che generalmente arrivano dalla Tunisia - dice ancora Patronaggio - è evidente che vuole sottrarsi ai controlli, anche perché va tenuto conto che tra la Sicilia e Tunisi c'è un traghetto due volte a settimana".

"Non è stato fino ad ora provato il preventivo accordo tra trafficanti di esseri umani ed ong. Che non deve essere limitato ad un semplice contatto, tipo una telefonata, ma deve esserci una comunicazione del tipo: 'stiamo facendo partire migranti, avvicinatevi e prelevateli'". Intanto la Germania ha annunciato che accoglierà un terzo dei migranti a bordo della Sea Watch. Lo riferisce lo Spiegel online.

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