Un errore, una trasfusione di sangue "sbagliata" fatta con una sacca destinata a un'altra paziente, tutto per una omonimia. Questa la causa della morte di Angela Crippa, una donna brianzola di 84 anni che era stata ricoverata
all'ospedale di Vimercate per una frattura al femore, stroncata dalla reazione del suo sistema immunitario dopo la trasfusione di sangue di un gruppo diverso dal suo.
A spiegare all'Agi come sono andati i fatti, è stato il direttore sanitario dell'azienda, Giovanni Monza. La signora era
stata ricoverata mercoledì 11, nel reparto di ortopedia, dove era stata poi sottoposta all'intervento al femore. Il giorno dopo durante un controllo per monitorare l'emocromo della paziente, si era resa necessaria la trasfusione. "Dopo poco - racconta il direttore sanitario - è iniziata una reazione avversa, che ha portato all'immediata interruzione del trattamento. In seguito alle verifiche ci si è accorti che il sangue trasfuso era incompatibile con il suo, non era quello a lei destinato", era in poche parole 'estraneo' e le ha portato subito brividi 'scuotenti'. Alla signora Crippa, è stato trasfuso il sangue "accantonato in maniera preventiva per un'altra paziente - continua Monza - con lo stesso cognome, che si trovava nello stesso reparto per lo stesso tipo di frattura".
Non lo scambio di due sacche, dunque. Un incidente drammatico che, come spiega il direttore sanitario, è stato immediatamente segnalato all'autorità giudiziaria. E allo stesso tempo è stata avviata una indagine interna. Venerdì, quando la signora ha avuto questa crisi emolitica, è stata subito portata in rianimazione dove si è tentato il 'lavaggio' del sangue ed è stata dializzata, ma per lei non c'è stato nulla da fare, è morta alle 4 del mattino.
L'ASST di Vimercate ha già provveduto a fare una comunicazione sulla vicenda all'autorità giudiziaria. E ha avviato
un'indagine interna per verificare quanto avvenuto e accertare eventuali responsabilità. Sul caso è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza che ha disposto l'invio degli ispettori del Centro nazionale sangue che dovranno verificare cosa non ha funzionato nella catena dei controlli.
"Il Centro Nazionale Sangue - come ha spiegato l'assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera - è un
organismo specifico al quale sono delegate le ispezioni che riguardano l'aspetto trasfusionale. Due specialisti di Regione Lombardia affiancheranno il lavoro degli ispettori in ogni sua fase. Le verifiche prevedono anche l'attivazione immediata di una procedura di 'Audit' aziendale, coordinata dal Risk Manager, che dovrà ricostruire tutte le azioni compiute in ospedale, dal ricovero della paziente fino al tragico epilogo".
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