Una nuova richiesta di 'place of safety' (porto di sbarco) è stata inviata a Italia e Malta dalla Ocean Viking, che si trova ad est di Linosa con a bordo 182 migranti soccorsi se giorni fa. «Uomini, donne e bambini stanno soffrendo per le condizioni meteorologiche avverse», fa sapere Sos Mediterranee, che aggiunge: «un salvataggio è completato quando i naufraghi sono stati sbarcati». Dalle nave umanitaria la prima richiesta di Pos a Italia e Malta risale a venerdì. Nessuna risposta ancora da Roma e La Valletta. «Lo sbarco di queste 182 persone vulnerabili non può essere ulteriormente rimandato», sottolinea Medici senza frontiere. «Non se ne parla più, ma sono ancora lì. Non possiamo far finta di nulla. Ora che al Viminale non c'è più Salvini, le responsabilità sono nostre», scrive Marianna Madia, deputata Pd, rilanciando il tweet di ieri di Medici Senza Frontiere. «14 dei naufraghi lasciati a bordo sono bambini. La più piccola ha solo 8 giorni: ha trascorso metà della sua vita su una nave di soccorso. Molti sono stati in centri di detenzione, esposti a violenze e insicurezza - conclude Madia -. Europa, ritardare il loro sbarco è disumano».