Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di 250 studenti ammettendoli alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dopo che erano stati esclusi in seguito al test d’ingresso sostenuto lo scorso anno. «Tale aumento non soltanto è indice del sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell’offerta formativa, ma sembra anche più aderente ai prevedibili fabbisogni sanitari futuri», scrivono i giudici nelle motivazioni. Gli avvocati del network legale di Consulcesi che hanno rappresentato i ricorrenti sottolineano che la sentenza «si fonda anche sul fatto che per l'anno accademico 2019/2020 il ministero ha aumentato di 1.600 i posti disponibili». «Questa sentenza, che arriva esattamente alla vigilia degli scorrimenti delle graduatorie, mette automaticamente in discussione anche il numero dei posti stabilito per l’anno accademico 2019/2020», commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi. E conclude: «Il diritto allo studio non può essere limitato. La selezione dei più capaci e meritevoli deve essere fatta durante il corso di studi e non affidata alla cabala di quiz commissionati a una società privata. Per il momento, in attesa che questo avvenga, l’unico modo per gli studenti di esercitare il loro diritto è quello di andare davanti agli organi della giustizia amministrativa». La decisione del Consiglio di Stato sui 250 studenti ammessi alla Facoltà di Medicina, è contenuta in quattro diverse sentenze che contengono le medesime motivazioni, le numero 06936/2019, 06940/2019, 06942/2019, 06934/2019.