Il Tar del Lazio con decreto immediato ha sospeso, per la seconda volta, l’efficacia del provvedimento restituendo nuovamente la scorta allo chef Natale Giunta. Tutto è cominciato a maggio del 2018, quando la Prefettura di Palermo comunicò allo chef la revoca della misura di protezione della tutela con due uomini, su autovettura non protetta; Giunta ne beneficiava dal gennaio 2013, da quando denunciò e fece arrestare chi gli chiedeva il pizzo.
L’avvocato dello chef, Maria Geraci, presentò ricorso contro il provvedimento di revoca assunto dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis) a fine maggio. A marzo del 2019 il Tar annullò il provvedimento restituendo la scorta.
A luglio del 2019 l’Ucis comunicò nuovamente la revoca della scorta ritenendo che non ci fossero i presupposti reali di un pericolo concreto e attuale. Ieri, la nuova decisione del Tar.
"Mi sento sereno - dice Natale Giunta - e continuerò a lottare. Un grazie da parte mia va a quei giudici che hanno capito la mia situazione. Io credo alla magistratura e alla forze dell’ordine e mi batterò sempre per la mia terra, la Sicilia».
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