La morte fa parte della storia dell’uomo e il tema deve essere affrontato con fede: il Papa richiama non solo coloro che evitano la questione ma anche una «cultura negativa» sulla morte e sui morti. A partire da quei festeggiamenti di Halloween che il pontefice non cita ma che da sempre sono criticati dalla Chiesa. Francesco ha ribadito che oggi la Chiesa celebra i santi, che non sono esempi «irraggiungibili» ma spesso figure «della porta accanto», e che la visita nei cimiteri, in vista della commemorazione dei defunti di domani 2 novembre, deve essere «un atto di fede». Le parole di Papa Francesco 'benedicono' di fatto quel movimento della Chiesa cattolica che da anni cerca di contrastare la festa americana di Halloween, ormai celebrata con grande successo anche in Europa, con eventi (veglie di preghiera, feste per bambini, messe) all’insegna del ricordo dei santi. E per la celebrazione di domani il Papa ha scelto un luogo molto significativo per i cristiani: una catacomba. «Domani pomeriggio mi recherò a celebrare l’Eucaristia nelle Catacombe di Priscilla, uno dei luoghi di sepoltura dei primi cristiani di Roma», ha annunciato alla fine dell’Angelus aggiungendo: «In questi giorni, in cui, purtroppo, circolano anche messaggi di cultura negativa sulla morte e sui morti, invito a non trascurare, se possibile, una visita e una preghiera al cimitero. Sarà un atto di fede». Il tema della morte era stato al centro anche di un suo videomessaggio, ieri sera, ad un incontro mondiale dei giovani promosso dalla Fondazione Scholas Occurrentes a Città del Messico. «La morte - ha detto Papa Francesco - ci ricorda l'impossibilità di essere, comprendere e comprendere tutto. È uno schiaffo alla nostra illusione di onnipotenza. Ci insegna nella vita a relazionarci con il mistero». La morte, in questa «cultura mondana che schiavizza e cerca di anestetizzarci», è oggi un argomento tabù. «Ma dimenticare la morte è anche il suo inizio; chi dimentica la morte ha già iniziato a morire», ha concluso il Papa. Il messaggio arrivava nel pieno delle feste con teschi e zucche di Halloween. E le parole risuonavano a Città del Messico alle prese con le grandi parate mascherate del 'dia de los muertos'.