Strade impraticabili, ferrovie in pericolo, case divorate dal mare. L'erosione del mare colpisce le coste calabresi e orientali della Sicilia.
L’avanzata del mare (se ne parla nelle pagine della Gazzetta del Sud oggi in edicola) sta trasformando l’area tirrenica cosentina, dove appaiono ormai indispensabili degli interventi di contenimento. Stessa storia sul fronte messinese della Sicilia: l’erosione tra Paradiso e Pace sta provocando danni ingenti ed è ormai indispensabile l'intervento da parte della Regione.
Calabria. Strade e ferrovie dopo gli ultimi eventi sono nuovamente in grave pericolo da Amantea a Tortora. In quella zona le abitazioni sono in vendita a prezzi stracciati.
Strade, tracciato ferroviario e abitazioni dopo gli ultimi eventi sono nuovamente in pericolo. Il maltempo ha concesso nel fine settimana una tregua ma l’inverno rischia di essere duro per i borghi marinari del Tirreno cosentino. Le situazioni più a rischio si registrano ad Amantea nel tratto di Coreca dove sono poste strutture alberghiere a ridosso della battigia, e sempre nel centro nepetino sul lungomare di Campora San Giovanni dove i marosi hanno mangiato l’asfalto.
Altri comuni che soffrono dall’avanzare dell’erosione sono Tortora, Bonifati, Acquappesa e Guardia Piemontese. L’attenzione e la prudenza in questi casi è d’obbligo. I sindaci fanno quel che possono ma è chiaro che senza interventi massicci il pericolo rimane dietro l’angolo.
Sicilia. Anche in Sicilia l’erosione galoppa: inquietano i crolli ormai continui in particolare nel Messinese, tra Paradiso e Pace: in discussione non ci sono solo la pista ciclabile già abbondantemente sventrata all’altezza del baby park e dei campi di calcetto in zona Trocadero, e l’esposizione di un paio di lidi-locali che rischiano danni distruttivi, ma anche, di questo passo, perfino protezioni ravvicinate della litoranea e alcuni dei parcheggi, fondamentali tutto l’anno, non solo per i bagni e la movida.
Particolarmente preoccupante il recente crollo di una parte della pavimentazione del primo parcheggio della Litoranea, in una zona di Paradiso in cui l’arteria è stretta e soprattutto trafficatissima.
Probabilmente, visto che si tratta di un’erosione in crescita, prodotta peraltro dal mare dello Stretto, serve un approfondimento della Regione ai suoi massimi livelli tecnici ed operativi. Sembrano esserci gli estremi, ad esempio, di un interessamento da parte del Commissario regionale per la riduzione del rischi idrogeologici.
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