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Bologna, custode di una villa spara ai ladri dalla finestra e ne uccide uno

Sono in corso indagini da parte dei carabinieri per chiarire quanto è accaduto intorno alle 5, in una casa di campagna a Bazzano, in Valsamoggia nel Bolognese. Secondo le prime informazioni una donna ha chiamato il 112 riferendo che il marito, dopo avere notato persone armeggiare davanti alla porta dell’abitazione, ha esploso cinque colpi di pistola, regolarmente detenuta, da una finestra.

Uscendo di casa in attesa dei carabinieri, i coniugi hanno trovato il cadavere di un uomo la cui morte è stata accertata dal 118. Sul posto sono intervenuti i militari del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Borgo Panigale insieme con quelli della stazione di Bazzano e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Bologna. La salma dell’uomo non è ancora stata identificata.

Sarebbe stato un 68enne italiano a sparare, come è emerso dai primi accertamenti dei carabinieri coordinati dalla pm Manuela Cavallo, quando ha sentito alcuni rumori provenire dall’esterno dell’abitazione. A quanto si apprende, alcune persone erano riuscite a forzare l’accesso di un capanno e a portare via alcuni attrezzi trovati poco distante dalla villa dai carabinieri.

La persona deceduta potrebbe avere tra i 20 e i 25 anni. Privo di documenti, la sua identificazione è ancora in corso. Il corpo dell’uomo è stato rinvenuto a 20 metri circa dalla finestra da dove, secondo una prima ricostruzione, sono stati esplosi i colpi di arma da fuoco. Accanto a lui è stata trovata una torcia e non sarebbe stato armato. Sono in corso le ricerche delle ogive.

Per ricostruire la dinamica dell’accaduto saranno fondamentali gli accertamenti balistici che verranno eseguiti da un consulente della Procura già nominato e che inizierà nel pomeriggio. Ai carabinieri, il custode 68enne della villa ha riferito di avere sentito dei rumori: stando alle prime informazioni, alcune persone, almeno due, erano già riuscite a forzare l’accesso di un capanno.

La procura di Bologna «cercherà di verificare le modalità di esplosione del colpo, ragionando sugli spazi di applicabilità della legittima difesa o dell’eccesso colposo, alla luce del punto dove sarebbe stata attinta la persona deceduta». Lo fa sapere la procura di Bologna, diretta da Giuseppe Amato. La Procura «procederà con gli accertamenti tecnici attraverso l’ausilio della Scientifica dei carabinieri».

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