«Ringrazio Dio» ma ora «voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e le mie risorse economiche a fare del bene": così Lapo Elkann, rimasto coinvolto in un grave incidente stradale in Israele e che ora, convalescente in un ospedale in Svizzera, raccontando la sua esperienza al Corriere della Sera, promette un impegno a tutto campo con la sua Onlus, «che non è un capriccio da bambino viziato». L’incidente è avvenuto una decina di giorni fa, ma la notizia è filtrata solo ora. Il giovane imprenditore stava rientrando da una visita a Gerusalemme al Muro del Pianto quando, nel tardo pomeriggio ora locale, è rimasto coinvolto in un sinistro, del quale non è chiara la dinamica perchè Lapo era svenuto. Ricoverato in gravi condizioni e con diverse fratture all’Assuta Hospital, il nipote di Gianni Agnelli ha subito vari interventi chirurgici. E ora che le sue condizioni sono migliorate racconta: «Voglio innanzitutto ringraziare Dio, e poi i medici israeliani e quelli europei. Voglio pregare per i ragazzi giovani che ho visto morire in Israele accanto a me nei letti delle emergenze dell’ospedale, gli amici che mi sono stati vicini, la mia famiglia. Voglio ringraziare Dio di avermi dato la possibilità di ridarmi la vita. Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene, occupandomi della mia Onlus, che non è un capriccio da bambino viziato. Umanamente Lapo Elkann non è come lo descrivono gli altri ma un uomo con il cuore aperto e che ha voglia di fare del bene. Con l’incidente ho capito che è questo il mio nuovo motto di vita».