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Coronavirus, in Italia morti aumentate del 57% in un giorno: i casi positivi sono 6.387

Sono 7.375 i casi totali di coronavirus nel nostro Paese. Lo ha detto il commissario all’emergenza Angelo Borrelli. Oggi si registra un aumento record di 1.492 casi in sole 24 ore. 6.387 sono le persone attualmente positive, 622 i guariti, 366 i decessi.

Sono 650 i malati ricoverati in terapia intensiva per coronavirus, 291 in più rispetto a ieri. Di questi, ben 399 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 40 casi. Sono invece 3.557 i malati con sintomi ricoverati e 2.180 quelli in isolamento domiciliare.

Un bilancio pesante dunque per quanto riguarda le morti: nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 133, passando da 233 a 366, con un aumento del 57% in un giorno. Il maggior numero viene dalla Lombardia, 113. L'incremento dei malati, passati da 5.061 a 6.387 (+1.326), è stato del 26,2%. Meno marcato l'aumento delle persone guarite, diventate in totale 622, con un incremento di 33 unità (+5,6%). Infine i malati in terapia intensiva sono aumentati di 87 (+14,4%).

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 3.372 in Lombardia, 1.097 in Emilia-Romagna, 623 in Veneto, 265 nelle Marche, 355 in Piemonte, 165 in Toscana, 81 nel Lazio, 100 in Campania, 67 in Liguria, 53 in Friuli Venezia Giulia, 51 in Sicilia, 36 in Puglia, 26 in Umbria, 14 in Molise, 23 nella Provincia autonoma di Trento, 17 in Abruzzo, 11 in Sardegna, 4 in Basilicata, 9 in Valle D’Aosta, 9 in Calabria e 9 nella Provincia autonoma di Bolzano.

Per la mascherine «stiamo firmando una serie di contratti che dal 12 marzo al 30 aprile ci metteranno a disposizione 22 milioni di quelle chirurgiche», ha detto il commissario Borrelli.

«Appare evidente che c'è una circolazione critica locale del virus, le misure che sono state prese sono state adottate seguendo questa logica, per rallentare la trasmissione e fare sì che i casi che necessitano di ricovero possano essere numericamente dilazionati nel tempo. Al tempo stesso si è voluto dare un segnale forte di prevenzione a tutto il Paese perchè in casso di focolai i locali i sistemi siano pronti». Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

«Non c'è una parte d’Italia completamente immune, ci sono parti d’Italia dove al momento il virus circola meno. Dipende dai nostri comportamenti quanto circolerà». «Non è che se uno si sposta il tema cambia», ha detto rispondendo sull'esodo di ieri sera dal nord Italia.

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