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Il vademecum nell'Italia chiusa per il Coronavirus: ecco cosa si può e non si può fare

Si può fare una passeggiata in bicicletta? I bar e ristoranti sono aperti? Si può far visita ai propri genitori anziani? Nel primo giorno di «chiusura totale» sono stati molti i dubbi degli italiani sull'applicazione del decreto del presidente del Consiglio che ha esteso a tutto il Paese le norme già previste per la Lombardia e altre 14 province del Nord Italia.

Questo è un breve vademecum su cosa si può o non si può fare fino al 3 aprile, con la raccomandazione principale di «evitare di uscire di casa» e «non intasare di chiamate il numero di emergenza 112», come ribadito ancora oggi da governo e Protezione Civile.

- LAVORO. Si può uscire per andare per andare al lavoro, anche in comuni diversi da quello di residenza. Stessa norma vale anche per i transfrontalieri. Bisogna però compilare l'autocertificazione predisposta dal Viminale in cui si giustificano le «comprovate esigenze lavorative», «situazioni di necessità», «motivi di salute» o il «rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Non si ferma il trasporto delle merci né il trasporto pubblico.

- FAMIGLIA. Sono consentite le visite ai familiari anziani, esclusivamente per motivi sanitari. Dunque, per accudirli perché non autosufficienti o prestare loro cure sanitarie. Non è possibile andare a cena o pranzo a casa di familiari o amici.

- UFFICI PUBBLICI. Restano aperti in tutta Italia anche se molti dei servizi sono fruibili online.

- MEDICI DI FAMIGLIA. I medici di base continuano a lavorare, invitando però i pazienti a non recarsi negli ambulatori. Preferibile la prenotazione online. In molte regioni è stata già avviata la dematerializzazione della ricetta medica e in molte altre, come la Campania, si sta accelerando il processo proprio in concomitanza con l’emergenza coronavirus. Tutti i medici operano con dispositivi di protezione, come guanti e mascherine.

- ATTIVITÀ SPORTIVE. Sono sospese tutte le attività di ogni ordine o disciplina, in luoghi pubblici e privati. Potranno continuare ad allenarsi gli atleti, professionisti e non  professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni. È consentito fare passeggiate, a piedi o in bicicletta, mantenendo però le distanze di almeno un metro dalle altre persone e, quindi, non in gruppo. Chiusi i centri sportivi e gli impianti da sci.

- NEGOZI E FARMACIE. Bar e ristoranti saranno aperti dalle 6 fino alle 18, ma le consegne a domicilio - garantendo la distanza di sicurezza - potranno essere effettuate anche oltre questi orari. I titolari degli esercizi pubblici sono obbligati a far osservare la distanza, pena la sospensione della licenza. Regolarmente aperte farmacie e parafarmacie. I pub potranno restare aperti, fino alle 18, fornendo esclusivamente servizi di ristorazione, senza attività ludiche o eventi. Chiuse le discoteche.

- SCUOLA. Scuole e università resteranno chiuse fino al 3 aprile. Si potranno sostenere comunque gli esami universitari  ricorrendo alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative previste dal decreto. Sospese anche le gite scolastiche.

- ATTIVITÀ SOCIALI. Si può uscire per andare a fare la spesa, con una persona a famiglia. Anche in questo caso va rispettata la distanza di sicurezza. Si può andare dal medico di base o nei centri medici per analisi e diagnostica. Nel caso di sintomi riconducibili al virus non bisogna andare dal medico ma contattare il numero di pubblica utilità 1500 e seguire le indicazioni. Chiusi cinema, teatri e musei in tutta Italia. Vietati eventi, manifestazioni, convegni e congressi.

- CERIMONIE ED EVENTI RELIGIOSI. I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.

- TURISMO. «Assolutamente da evitare» gli spostamenti su tutto il territorio. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza devono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio. Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche dalle 18 alle 6.

- AGRICOLTURA. Non sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca. Nessuna limitazione anche per i lavoratori agricoli, anche stagionali.

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