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Coronavirus, nuova stretta sulle attività all'aperto. Altre ordinanze in Calabria e Sicilia

Niente sport e attività ludiche all'aperto e stop agli spostamenti nelle seconde case nei festivi. Lo prevede una nuova ordinanza del governo per contenere il contagio da Coronavirus. E intanto, anche i governatori di Calabria e Sicilia avviano nuovi provvedimenti che limitano le uscite: ad esempio si potrà uscire solo una volta al giorno per gli acquisti essenziali e la chiusura dei negozi la domenica, anche in supermercati e ipermercati.

Nell'ordinanza nazionale del Ministero della Sanità si prevede che "non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto". Lo prevede la nuova ordinanza del governo per il contenimento del contagio da Coronavirus. "Resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona". Lo prevede la nuova ordinanza del governo per contenere il contagio da Coronavirus. Saranno, inoltrem chiusi gli esercizi alimentari nelle stazioni ferroviarie. Le nuove misure, che si sommano alle esistenti, sono valide dal 21 marzo al 25 marzo, quando scade il dpcm che aveva imposto la stretta a tutti gli spostamenti e la chiusura di bar e negozi.  Stop anche a spostamenti verso le seconde case nei festivi. Lo prevede una norma contenuta nell’ordinanza e  riguarda anche i prefestivi. Nei giorni festivi e prefestivi, nonchè in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato - si legge nell’ordinanza della Sanità - ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

Intanto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, annuncia di aver "firmato un’ulteriore ordinanza per la prevenzione e il contenimento dell’emergenza sanitaria in corso. Sono ancora in tanti, infatti, coloro che affrontano con superficialità questo momento, mettendo a repentaglio la propria salute e quella degli altri calabresi. Pertanto l’ordinanza prevede che fino al 3 aprile sono consentiti esclusivamente gli spostamenti individuali temporanei con comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute ovvero le esigenze primarie delle persone, svolte nel tempo strettamente indispensabile. Nell’ordinanza è contenuto un riferimento agli spostamenti con gli animali da affezione che sono consentiti solo in prossimità della propria abitazione. Le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, vanno limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare. L’eventuale presenza di accompagnatori può essere consentita esclusivamente per motivi di salute o di lavoro, secondo quanto indicato".

"È vietata la pratica di ogni attività motoria e sportiva all’aperto - prosegue Santelli - anche in forma individuale. Nel caso l’attività motoria, o la passeggiata, sia connessa a ragioni di salute, dovrà essere effettuata in prossimità della propria abitazione ed evitando ogni possibile compresenza di altre persone. L’ordinanza prevede anche il divieto dell’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco nelle rivendite di tabacchi. Tutti gli esercizi commerciali dovranno osservare la chiusura domenicale, fatta eccezione per le farmacie di turno e le edicole. Ai sindaci è lasciata la facoltà di disporre, tramite una propria ordinanza, riduzioni dell’orario di apertura al pubblico degli esercizi commerciali, fatta eccezione per chi vende prodotti alimentari e per le farmacie. Ai trasgressori, alla luce della potenziale esposizione al contagio, si applica comunque la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni, attraverso il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP territorialmente competente, con le modalità già previste dai precedenti provvedimenti regionali, richiamati nella presente Ordinanza", conclude Santelli.

Domenica tutti i negozi rimarranno chiusi in Sicilia, anche ipermercati e supermercati avranno le saracinesche abbassate. Il governo Musumeci conferma la stretta er fronteggiare i contagi da Covid-19. E va avanti sula linea dell’intransigenza, nonostante Palazzo Chigi abbia precisato che proprio i negozi di generi alimentari saranno aperti nel weekend. Dunque, la Sicilia mantiene la strategia della fermezza, ribadita in una ordinanza firmata ieri dal presidente Nello Musumeci, che vieta anche l’attività motoria all’aperto (a Palermo una persona che faceva jogging è stata multata) e impone una sola uscita al giorno per fare la spesa. Misure drastiche prese dalla Regione anche se la materia commerciale è di competenza dello Stato, che può decidere le aperture e le chiusura mentre a livello regionale si possono stabilire solo gli orari. Una sentenza della Consulta del 2012 proprio a seguito di un ricorso della Regione siciliana con l’allora presidente Rosario Crocetta, confermò la competenza dello Stato in materia di commercio.

Per i controlli sul campo da oggi, a Palermo, sono schierati trenta militari dell’Esercito già presenti sul territorio per l’operazione «Strade sicure». Le modalità dell’intervento, disposto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese su richiesta del governatore Musumeci, sono state concordate in funzione di supporto alle forze di polizia. Dopo il capoluogo toccherà ad altre città. Con il prefetto e il questore di Palermo, i vertici dell’Esercito hanno tracciato una mappa delle aree di intervento. Sono privilegiati il porto e la stazione ferroviaria. I soldati appoggeranno le forze dell’ordine nei controlli e nelle limitazioni di movimento delle persone. Il bollettino di oggi della Presidenza della Regione indica 379 persone positive al coronavirus in Sicilia, 39 in più rispetto ad ieri; 25 sono i pazienti guariti.

«La situazione attuale ci dice che il sistema siciliano ha preparato per tempo le proprie risorse, così da non trovarsi mai in asfissia di posti letto - dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza - Abbiamo elaborato un piano che tiene conto dell’andamento epidemiologico del contagio». Razza annuncia che a breve il presidente Musumeci firmerà un’ordinanza che darà obiettivi specifici alla gestione delle quarantene e degli esami e si occuperà anche della sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere. C'è però una regola che ancora non viene rispettata a dovere restare il più possibile a casa - avverte Razza - Chi rientra in Sicilia registri il suo ritorno. A oggi lo hanno fatto in 37 mila, ma sappiamo che sono molte di più le persone tornate.

Sul fronte dei tamponi rinofaringei riservati ai professionisti della sanità, è stato stabilito che si procederà secondo un preciso ordine di priorità. Subito il test per il personale ospedaliero coinvolto nella gestione del Covid-19, ma anche per i medici e gli operatori dell’emergenza sanitaria (compresi tutti gli operatori della Seus ). A seguire ci saranno i professionisti di Medicina generale, i pediatri di libera scelta e il personale dei Presidi di continuità assistenziale e, infine, le Direzioni strategiche aziendali. Le analisi dei tamponi verranno condotte da laboratori pubblici e privati.

Fra le misure contenute nel nuovo provvedimento del governatore anche la definizione dei criteri di quarantena per quanti sono rientrati in Sicilia dallo scorso 14 marzo, che dovranno restare in isolamento obbligatorio e non potranno ricevere visite. L'accesso alle abitazioni è consentito, invece, alle badanti e ovviamente al personale sanitario, purché vengano adottate tutte le precauzioni e le cautele utili a evitare il contagio. Viene, infine, stabilito che a ridosso della conclusione del termine di quarantena, i cittadini in isolamento dovranno essere sono sottoposti al test del tampone rinofaringeo per constatare l'eventuale guarigione. Coloro che sono positivi al Coronavirus in isolamento domiciliare dovranno comunicare le proprie condizioni di salute al medico di famiglia e al dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di riferimento, secondo precise cadenze temporali, oltre che segnalare anche i nominativi dei propri conviventi, che saranno inseriti in un elenco redatto dalle Asp e trasmesso alle prefetture competenti per territorio. Nell’ordinanza viene chiarito che nessun test rapido sul Coronavirus è autorizzato fino a eventuali diverse valutazioni del Comitato tecnico-scientifico nazionale istituito presso l'Unità di crisi. I laboratori accreditati con il Ssr che dovessero praticare esami non autorizzati, secondo le linee guida dettate dall’Istituto superiore di sanità, verrà avviato il procedimento amministrativo di decadenza dall’accreditamento. Infine, un articolo dell’ordinanza è dedicato alle aree di servizio e alle stazioni di rifornimento di carburante. In queste è consentita l’apertura dei bar solo se collocate lungo la rete autostradale e nelle strade extraurbane principali. Se si trovano, invece, nelle strade extraurbane secondarie l’orario è limitato, tutti i giorni, dalla 6 alle 18. Chiusi i locali collocati nei tratti stradali che attraversano i centri abitati.

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