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Scuola, dalla riapertura alla maturità: tutte le incognite

Se è ormai certo che le scuole non riapriranno il 3 aprile, si aprono vari scenari sulla data del possibile ritorno sui banchi, fino alla soluzione estrema che vedrebbe l’anno concludersi senza il rientro di studenti e prof in classe.

Il problema è l’esame di maturità che attende circa 500 mila studenti dal 17 giugno. Nel mondo della scuola c'è chi ipotizza che potrebbe addirittura svolgersi 'da remoto', visto che già oggi molti docenti stanno interrogando on line grazie alla didattica a distanza. Ma è probabile che il ministero di viale Trastevere faccia il possibile per 'salvare' gli esami di Maturità.

E’ certo che su tutte le ipotesi al ministero stanno lavorando da settimane e la stessa ministra Azzolina oggi su Radio Anch’io ne ha dato conferma. «Sugli scenari - ha detto - li stiamo pensando tutti ma saranno le autorità sanitarie a dirci quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza» insomma al momento «non è possibile dare una data per l'apertura». Sulla maturità, la titolare di viale Trastevere fa sapere che il ministero sta ragionando su «varie soluzioni, si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di Commissioni interne o esterne». Né la ministra vuole sentir parlare di 'esame di Stato semplificato': «gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo».

Per tutti, saltata la data del 3 aprile, il ritorno nelle aule è ipoteticamente possibile ma realisticamente assai poco probabile dopo le vacanze di Pasqua (dunque a metà aprile); più probabile in maggio, fino all’ipotesi, estrema, di concludere l'anno senza rientrare in classe.

Quanto agli esami di terza media, generalmente si tengono in giugno, le date non vengono stabilite dal Ministero dell’istruzione ma in autonomia da ogni singola scuola e si sostengono nel periodo compreso tra l’ultimo giorno di scuola e il 30 giugno. Se sarà possibile svolgerli, rimane un interrogativo. «Non si possono fare previsioni - commenta il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli - bisogna sentire cosa diranno il Comitato tecnico scientifico e gli esperti. Fare ipotesi al momento è un esercizio sterile».

«Se ci saranno decisioni sulla chiusura dell’anno scolastico vorremmo che la ministra Azzolina ci convocasse. Sarebbe stato utile un grande accordo quadro con una piattaforma condivisa», commenta Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola. Per Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, «un governo attento si dota di un Piano strategico, non si può aspettare, uno scenario va dato, per far capire come si deve andare avanti».

La ministra Azzolina assicura che «l'anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso» sui voti che vengono dati con la didattica a distanza fa sapere che vige la libertà d’insegnamento: «sulla base dell’autonomia e dei criteri decisi dal collegio docenti i docenti valutano, non ci sono indicazioni che vengono a livello centrale».

Il leader di Iv Matteo Renzi si dice contrario al sei politico. «Spero prima possibile si faccia chiarezza sulla maturità e le altre regole del gioco» per la scuola, afferma. «Penso sia un errore il sei politico», aggiunge ma la ministra Azzolina ha sempre detto di non voler parlare «di sei politico». Intanto sono in arrivo per le scuole 8,2 milioni di euro per potenziare la didattica a distanza e sono stati stanziati 70 milioni di euro per far acquistare alle scuole dispositivi (tablet, computer, ecc.) da dare in comodato d’uso agli studenti privi di mezzi e in situazione di svantaggio socio-economico.

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