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Farmaco per la cura del coronavirus, sperimentazione anche in Calabria e Sicilia

Anche in Sicilia e in Calabria è stato avviata la sperimentazione della cura a base di Tocilizumab, il farmaco che pare dare positivi riscontri per la cura dei pazienti affetti da coronavirus.

Sull'Isola il nuovo farmaco verrà utilizzato al reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. È un riconoscimento per tutto il personale sanitario dell’Ospedale - dice il direttore generale dell’Asp messinese Paolo La Paglia - già individuato dall’assessorato Regionale come «Covid-Hospital», e che fa annoverare il nosocomio della Città del Longano come ospedale di eccellenza e di riferimento nella lotta al contrasto dell’infezione da Coronavirus.

In Calabria, invece, sono gli ospedali dell'Annunziata di Cosenza e il San Giovanni di Dio di Crotone a usarlo: «E' arrivato all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza nel reparto di Malattie Infettive e Tropicali, diretto da Antonio Mastroianni, il Tocilizumab nella composizione in fiale. Prosegue così, nella struttura,la somministrazione del farmaco per l’artrite reumatoide che si è rivelato efficace nella cura della sintomatologia Covid-19». Secondo una nota di alcuni giorni fa dell'Azienda ospedaliera cosentina si procederà a «procederemo a somministrare il Tocilizumab per via endovenosa al dosaggio di 8 mg/kg, secondo il protocollo cinese. Saranno trattati otto pazienti che presentano allo stato, condizioni di insufficienza respiratoria severa. Il farmaco, giunto nel nosocomio direttamente dalla casa farmaceutica Roche, già utilizzato nel trattamento del Covid-19 in alcuni ospedali italiani tra i quali il Cotugno di Napoli, sta dando risultati incoraggianti. Il Tocilizumab è un anticorpo che inibisce l’interleukina 6, una citochina coinvolta nel processo infiammatorio associato all’artrite reumatoide». A dare notizia dell'uso del farmaco a Crotone è invece il direttore generale facente funzioni dell'Asp, Francesco Masciari.

«Il farmaco - ha spiegato il dott. Mastroianni - in sperimentazione in 14 ospedali a Wuhan, entro pochi giorni, ha avuto effetti importanti sulla sintomatologia Covid-19: la febbre si è risolta e tutti i restanti sintomi sono migliorati in maniera importante. Quindici dei 20 pazienti (ovvero il 75%) hanno richiesto un minore flusso di ossigeno ed un paziente non ha più richiesto la ossigenoterapia. La Tc del torace ha dimostrato la risoluzione delle opacità polmonari in 19 pazienti (90%)».

L'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, aveva in precedenza annunciato «la sperimentazione del tocilizumab, farmaco per artrite reumatoide; i dati preliminari sono promettenti». Il farmaco, ha spiegato Nicola Magrini, direttore Aifa, che è stato fornito gratuitamente dall’azienda produttrice, «riduce l’effetto del fattore di infiammazione, perché il virus produce reazione infiammatoria molto ampia. L'idea dunque era che potesse spegnere questa 'cascata infiammatoria'». E i dati, ha aggiunto «sono in via di acquisizione: ci sono segnalazioni di alcuni pazienti che hanno avuto un miglioramento della condizione e altri no». Dunque, «lo sforzo» messo in campo con la sperimentazione «è di poter dimostrare quante vite si salvano, chi ne giova maggiormente e quale è la categoria che ne giova». Magrini ha poi sottolineato che «il farmaco è stato già provato su centinaia di pazienti» e per questo si è deciso di passare ad una «fase 2», vale a dire la sperimentazione su 330 pazienti, «intubati da non più di 24 ore» e non in condizioni particolarmente gravi.

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