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Coronavirus, 46.638 positivi e 5.476 morti in Italia. Borrelli: "Numeri in calo"

Angelo Borrelli

Sono complessivamente 46.638 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.957: ieri l’incremento era stato di 4.821.  Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 59.138. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.

Calano le vittime: oggi, infatti, il numero complessivo è di 5.476, con un aumento rispetto a ieri di 651 unità; ieri l’aumento era stato di 793 morti. Sono 3.009 i malati ricoverati in terapia intensiva, 142 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.142 sono in Lombardia. Dei 46.638 malati complessivi, 19.846 sono poi ricoverati con sintomi e 23.783 sono quelli in isolamento domiciliare.

Sono 7.024 le persone guarite. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 943.  Dai dati della Protezione civile emerge che sono 17.885 i malati in Lombardia (515 in più di ieri), 6390 in Emilia-Romagna (+729 di ieri), 4644 in Veneto (+430), 4127 in Piemonte (+621), 2231 nelle Marche (+234), 2144 in Toscana (+239), 1351 in Liguria (+192), 1272 nel Lazio (+186), 866 in Campania (+73), 738 in Friuli Venezia Giulia (+72), 885 in Trentino (+95), 648 in provincia di Bolzano (+48), 748 in Puglia (+106), 596 in Sicilia (+138), 539  in Abruzzo (+45), 500 in Umbria (+53), 354 Valle d’Aosta (+50), 337 in Sardegna (+6), 260 Calabria (+35), 52 in Molise (+5), 81 in Basilicata (+15).

Quanto alle vittime, se ne registrano: 3456 in Lombardia (+361), 816 in Emilia-Romagna (+101), 169 in Veneto (+23), 283 in Piemonte (+45), 184 nelle Marche (+30), 91 in Toscana (+21), 171 in Liguria (+19), 29 in Campania (+7), 53 Lazio (+3), 47 in Friuli Venezia Giulia (+5), 31 in Puglia (+2), 23 in provincia di Bolzano (+3), 8 in Sicilia (+2), 33 in Abruzzo (+11), 16 in Umbria (+6), 9 in Valle d’Aosta (+1), 35 in Trentino (+7), 8 in Calabria (+3), 7 in Sardegna (+3), 7 in Molise (+0). I tamponi complessivi sono 258.402, dei quali 155 oltre mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

«I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri, mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo», ha detto Borrelli.

«Non vogliamo farci prendere da facili entusiasmi né sopravvalutare una tendenza ma è un segnale che arriva a quella che comincia ad avvicinarsi come una distanza temporale rispetto alla quale ci aspettiamo di vedere segni tangibili di misure di contenimento intraprese». L’ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità durante la conferenza stampa alla Protezione civile.

«Le prima misure stringenti di contenimento sono state adottate l’11 marzo, quindi ci aspettavamo di vedere risultati a partire da 2-3 settimane - aggiunge Locatelli -. Quindi la prossima settimana sarà da questo punto di vista assolutamente cruciale e ci aspettiamo di vedere un segnale di inversione di tendenza».

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