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Sicilia e Calabria, 4 Comuni blindati: ci sono anche Enna e Serra San Bruno

"Ho appena emanato l'ordinanza che dispone la 'chiusura' del Comune di Serra San Bruno (Vibo Valentia). Una misura che si è resa necessaria a seguito del numero di casi di positività al Coronavirus registrati negli ultimi giorni". Lo rende noto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.

"Serra San Bruno è il sesto Comune calabrese per il quale è stata disposta un’ordinanza con ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019, così come avvenuto già per Montebello Jonico, San Lucido, Cutro, Rogliano e Santo Stefano di Rogliano.

"L’ordinanza prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso nel territorio comunale, la sospensione delle attività degli uffici pubblici. Viene comunque garantita l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità".

"Potranno varcare i confini comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nelle attività collegate all’emergenza, gli esercenti che hanno attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali ma tutti avranno l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. L’ordinanza consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".

Situazione analoga in Sicilia dove, in diretta Facebook, il sindaco di Enna Maurizio Dipietro comunica che in città di sono 41 casi accertati di Covid-19, mentre manca ancora l’esito di molti tamponi effettuati negli ultimi giorni. Per questo motivo Dipietro ha deciso di istituire una zona rossa per il territorio comunale vietando l’entrata e l’uscita di persone, compresi quanti per motivi di lavoro, fino a questa mattina sono arrivati a Enna da altri comuni dell’hinterland.

Intanto che anche un medico originario del catanese che presta servizio al pronto soccorso dell’Umberto I è risultato positivo ed è in quarantena. Oggi pomeriggio la Regione aveva istituito le zone rosse per i comuni di Agira e Salemi.  Il provvedimento. è spiegato, si è reso necessario dopo che gli uffici delle Asp hanno segnalato ad Agira il contagio di 9 cittadini, di cui 3 deceduti e ulteriori 6 a cui è stato effettuato il tampone e in attesa di risultato; a Salemi la positività di 15 persone e ulteriori 21 in attesa dell’esito del test, oltre a un anziano già deceduto.

Fino al 15 aprile ci sarà il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, ad eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Potranno entrare e uscire dal paese solo operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nella assistenza dell’emergenza e nonché gli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

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