Lunedì 23 Dicembre 2024

Membri interni e presidente esterno: così il Coronavirus cambia la maturità

Lucia Azzolina

«Anticipo sin d’ora quella che può essere una diretta conseguenza di questo approccio di valorizzazione dei percorsi di ognuno, che riguarda la composizione delle commissioni d’esame per la scuola secondaria di II grado. Il mio orientamento è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti. Dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame». Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in una informativa in Senato. «Nel continuare a fare scuola a distanza, nel rispetto di tutte le prerogative professionali del personale, seppur con tutte le differenze di materiali, di connettività, di strumenti, di competenze che necessariamente denotano i singoli e i territori del Paese, noi intravediamo una chance di normalità e di prosecuzione delle relazioni interpersonali, che soprattutto tra i più piccoli e nelle situazioni familiari in cui il virus o la semplice impossibilità di uscire ha portato angoscia e dolore, è aspetto fondamentale per tenere saldo l’equilibrio e rinsaldare la convinzione sincera che tutto sarà superato». «Il Ministero - ha detto Azzolina - è già al lavoro e stiamo predisponendo tutte le misure necessarie per intervenire, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative, in materia di: valutazione intermedia e finale degli studenti; modalità di recupero degli apprendimenti; requisiti di accesso e struttura degli Esami di Stato, per il I e II ciclo di Istruzione; ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali, nel rispetto delle prerogative delle Regioni». «Agli studenti della scuola italiana, che ci scrivono tutti i giorni e che ringrazio, soprattutto a coloro che sono proiettati mentalmente agli esami e che, per questo, vivono insicurezze dovute all’emergenza che stiamo vivendo, voglio ribadire che io, il Ministero, l’intero Governo, i docenti, il personale, i dirigenti scolastici, la scuola tutta è con loro ed è, mai come in questo momento, per loro», ha proseguito la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. «Seguiranno, dunque, nelle prossime settimane, tutti i provvedimenti relativi alle decisioni che stiamo assumendo; verranno impartite a tutti nuove indicazioni operative, pertanto nessuno si senta nell’incertezza e nessuno, soprattutto tra gli studenti, viva in ansia per la scuola», ha proseguito la ministra. «Si tornerà a scuola se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno». Lo ha ribadito oggi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante una informativa in Senato. E’ previsto che le scuole si dotino dei materiali per la pulizia straordinaria dei locali e di dispositivi di protezione e igiene personali. «Al riguardo, posso annunciare di aver stamani firmato il decreto ministeriale di ripartizione tra le istituzioni scolastiche delle risorse, per un totale di 43,5 milioni di euro». Ha detto il ministro. Il 67% delle scuole che hanno attivato l’attività a distanza, prevede per essa specifiche forme di valutazione; attualmente più di 6,7 milioni di alunni è raggiunto, attraverso mezzi diversi, da attività didattiche a distanza. Sono alcuni dei dati del monitoraggio condotto dal ministero dell’Istruzione in queste settimane e illustrati dalla ministra Lucia Azzolina in Senato. L’89% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con disabilità; l’84% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con DSA; il 68% delle scuole ha predisposto attività e materiali specifici per gli alunni con BES non certificati; il 48% delle scuole ha svolto riunioni degli organi collegiali a distanza. In Italia i ragazzi che non possono accedere agli edifici scolastici sono 8,3 milioni. Nel Decreto legge n. 18/2020 sono state individuate risorse, pari a 85 milioni di Euro, per l’anno 2020, destinando: 10 milioni alla dotazione o al potenziamento - per le scuole - di piattaforme e strumenti digitali per l'apprendimento a distanza; 70 milioni di euro per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme di apprendimento e per garantire la connettività di rete nei territori ove essa sia carente o mancante; lo abbiamo ripetuto più volte e lo ribadisco: nessuno studente deve rimanere indietro a causa del digital divide cioè delle differenze infrastrutturali di rete tra i territori: 5 milioni per la formazione del personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.  Lo ha detto in Senato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel corso della informativa in Senato. «Abbiamo inoltre considerato che spesso le scuole del primo ciclo di istruzione non hanno personale tecnico competente per affrontare le problematiche legate alla gestione delle nuove tecnologie. Così abbiamo deciso, in un momento in cui le competenze digitali fanno la differenza, di mettere a disposizione di queste scuole mille nuovi assistenti tecnici informatici (profilo finora previsto solo per le scuole secondarie di secondo grado), con il compito di assicurare la funzionalità della strumentazione informatica in dotazione agli istituti e per supportare i docenti e gli alunni nell’utilizzo delle piattaforme di didattica a distanza». Nel corso della mattinata di oggi la ministra ha reso noto di aver firmato un decreto ministeriale attuativo, con il quale, individuati i criteri, «stiamo procedendo a ripartire tra le istituzioni scolastiche le risorse, con particolare attenzione a far in modo che i 70 milioni per i dispositivi digitali e la connettività intercettino maggiormente il fabbisogno delle scuole con popolazione scolastica in situazioni socio-economiche di maggior deprivazione e, quindi, più bisognose di dispositivi digitali per la didattica a distanza da dare in comodato d’uso agli studenti. Coerentemente con il dettato normativo, non ho voluto una ripartizione 'a pioggià delle risorse».

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