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Coronavirus, si attende il picco dei contagi. Gli scienziati: "Forse la prossima settimana"

Un Paese in attesa del picco, cioè di quando la curva dei contagi raggiungerà il massimo e poi piano piano inizierà a scendere. Sarà quello il momento di svolta in cui si potrà non tanto abbassare la guardia ma vedere la luce in fondo al tunnel.

Gli esperti dicono che la crescita dei contagi sta rallentando e questo andamento è già visibile da qualche giorno: significa che la fase non è ancora calante ma che il picco è vicino.

Senza le restrizioni messe in campo, il "Lockdown dell'Italia", il picco sarebbe stato raggiunto prima ma avrebbe avuto un'impennata più violenta, avrebbe avuto probabilmente numeri più e alti e i contagi sarebbero arrivati tutti insieme mandando in tilt il sistema sanitario, già molto stressato così.

Quando questo picco arriverà è ipotizzabile ma non c'è alcune certezza: la curva potrebe appiattirsi e rimanere tale per diversi giorni senza scendere, proprio perché è stata allungata.Però ci sono timidi segnali che fanno pensare che il calo potrebbe iniziare a vedersi alla fine della prossima settimana.

Purtroppo, come afferma al Corriere della Sera Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, «i positivi adesso aumentano di circa 5.000 al giorno e purtroppo ci aspettiamo sempre 500-600 decessi quotidiani ancora per una settimana. Il numero di vittime, inoltre, fotografa la situazione esistente una settimana prima, visto che il peggioramento delle condizioni dei pazienti di solito avviene dopo circa sette giorni di malattia».

Oltre al fatto che i modelli matematici in questo caso non abbiano un orizzonte troppo lungo, occorre aggiungere che il picco potrà essere differente da regione a regione, poiché i  contagi partiti dalla Lombardia si sono poi diffusi in tutta Italia in tempi differenti.

Quando finirà la pandemia? Anche qui Pregliasco, parlando sempre al Corriere della Sera, mette in guardia: "Dovremo mantenere un’attenzione elevata come stanno facendo a Wuhan, tenerci in casa mascherine e disinfettanti per le mani almeno per il prossimo anno (o due). La ripartenza non sarà istantanea: diverse pandemie hanno avuto ondate successive, anche se con meno casi complessivi". Per essere sicuri che finirà, conclude l'esperto, servirà avere le cure e il vaccino.

«Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora». Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza. «Si finirebbe - afferma il ministro - per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri». «Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. Servirà - avverte - tempo e gradualità».

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