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L'Oms: indossare la mascherina diventerà la norma per proteggersi dal coronavirus

Indossare la mascherina protettiva diventerà la norma. Lo ha detto il portavoce dell’Oms, David Nabarro, alla Bbc. «Il coronavirus non andrà via. Non sappiamo se le persone che lo hanno avuto siano immuni né quando avremo un vaccino», ha spiegato. «Quindi qualche tipo di protezione facciale diventerà la norma, anche se solo per rassicurare le persone», ha sottolineato.

E non esistono ancora prove che il vaccino contro alcune forme di tubercolosi possa proteggere contro il coronavirus: lo sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità in un rapporto scientifico pubblicato sul suo sito web. Dirottare le scorte verso il trattamento del Covid-19 potrebbe inoltre portare a carenze di vaccini, con conseguente aumento delle infezioni e dei decessi per tubercolosi.

«Non ci sono prove - si legge nel testo dell’Oms - che il vaccino Bacille Calmette-Guérin (BCG) protegga le persone dall’infezione» da coronavirus. «Sono in corso due studi clinici che affrontano questa domanda e l’Oms valuterà le prove quando saranno disponibili».

«Alcuni paesi stanno già pianificando la transizione dalle restrizioni» ma «eliminarle troppo rapidamente potrebbe portare a una ricaduta mortale» del coronavirus. Ha detto nei giorni scorsi il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. «La discesa - ha sottolineato - può essere pericolosa quanto la salita se non gestita correttamente».

«L'Oms - ha aggiunto Ghebreyesus - sta lavorando con i Paesi interessati sulle strategie per allentare gradualmente e in sicurezza le restrizioni. I fattori da considerare sono che il numero di contagi sia sotto controllo, che siano disponibili servizi sanitari sufficienti, che siano ridotti al minimo i rischi negli ambienti più esposti, che siano messe in atto misure preventive sul lavoro, nelle scuole e in altri luoghi frequentati, che si controlli il rischio di casi importati e che le comunità coinvolte siano pienamente consapevoli e coinvolte nella transizione».

Infine, Ghebreyesus ha affermato che l'Oms sono «particolarmente preoccupati per il gran numero di infezioni segnalate tra gli operatori sanitari. In alcuni Paesi sono stati segnalati fino al 10% di contagi tra gli operatori sanitari. Questa è una tendenza allarmante. I dati che arrivano da Cina, Italia, Singapore, Spagna e Usa - ha aggiunto - ci stanno aiutando a capire perché questo sta accadendo e cosa possiamo fare al riguardo. Quando gli operatori sanitari indossano i dispositivi di protezione individuale nel modo giusto, le infezioni possono essere prevenute. Ciò rende ancora più importante che siano in grado di accedere a maschere, guanti, e altri dispositivi di sicurezza».

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