L'autocertificazione serve ancora? E in quali casi? Sul modulo che ha accompagnato questi mesi di quarantena, adesso, alla vigilia della fase 2 nascono nuovi dubbi. Il modulo non cambia, è lo stesso utilizzato fino ad ora (scaricalo qui). È probabile che avrà vita breve perché tra qualche settimana non dovrebbe più essere necessario autocertificare gli spostamenti ma intanto ancora per qualche tempo dovremo stamparlo e tenerlo in tasca in alcuni casi.
Servirà dunque ancora l'autocertificazione per giustificare i propri spostamenti, potrebbe arrivare un nuovo modulo ma non dovrebbe cambiare molto rispetto a quello attuale, a parte il riferimento normativo al nuovo decreto che contiene ulteriori motivazioni che rendono legittimo lo spostamento: la visita ad un congiunto o il ritorno al proprio domicilio.
Secondo le prime indicazioni diventeranno più facili gli spostamenti nella Regione. E sembrano allentarsi - ma si attendono indicazioni dal Viminale - gli obblighi di autocertificazione: per chi va al lavoro sarà sufficiente esibire un tesserino e potrebbe non servire per andare a fare sport o al parco ("La giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite», si legge sul sito del governo).
È certo che l'autocertificazione servirà per andare a trovare i parenti stretti (i famosi "congiunti") e per tornare nella propria residenza. Per questo in un primo momento si pensava di mantenere l'attuale modulo con la possibilità di effettuare correzioni a penna.
In Calabria l'autocertificazione servirà per gli spostamenti anche dal comune di residenza qualora si debbano acquistare beni o servizi non presenti: abbigliamento per bambini, elettrodomestici, telefonini etc.
Intanto non si fa nessun riferimento al modulo di autocertificazione per gli spostamenti nella circolare inviata oggi dal Viminale ai prefetti sulle prescrizioni in vigore da domani e fino al 17 maggio. Il testo si limita a segnalare che le circostanze giustificative sugli spostamenti, in caso di controlli, «possono essere forniti nelle forme e con le modalità consentite». Tra quest’ultime rientra anche il modulo che ha accompagnato gli italiani in queste settimane di lockdown. Per la giustificazione lavorativa può essere esibita «adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini e simili)».
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