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Fase 2, sono 5 mila i rientri in Calabria e 2 mila in Sicilia

Controlli per il Coronavirus a Messina

Oltre 5 mila i rientri finora in Calabria e 2 mila circa quelli in Sicilia: sono questi i numeri della Fase 2 delle persone che stanno arrivando da altre regioni. Intanto, c'è il decreto del Ministero che aumenta voli e traghetti per l'Isola.

Sono circa un migliaio i tamponi eseguiti sulle persone che ieri sono rientrate in Calabria, dove risiedono, provenienti da altre regioni e che devono essere ancora processati dai laboratori. Il tampone non è obbligatorio, ma la gran parte degli interessati vi si sarebbe sottoposto. Anche perché, in caso di negatività, viene a cessare l’obbligo di quarantena.

Circa 700 sono stati fatti nella provincia di Cosenza, 200 nel catanzarese ed altrettanti nel reggino, tra stazioni, aeroporto e blocchi stradali. In due di questi, posti a Frascineto, sull'autostrada A2, e a Roseto, sulla statale 106, nel cosentino, oggi sono già stati effettuati altri 150 tamponi. Alla postazione di Roseto, da quanto è stato riferito, sia oggi e che ieri, sono state poche le persone che hanno rifiutato di sottoporsi al tampone.

"I rientri in Calabria che ad oggi sono stati registrati sul sito della Regione Calabria sono 23.235. Di questi, i rientri registrati per ritorno alla residenza a partire dal 4 maggio sono 5.353». Lo rende noto la Regione Calabria nell’odierno bollettino dei dati sul coronavirus. "Sono 923 - specifica poi la Regione - le registrazioni per ingressi in regione legati a motivi di lavoro, salute e attività istituzionali".

In Sicilia sono 2.180 finora i rientrati dalle altre regioni italiane. Il dato è fornito dallo staff della presidenza della Regione siciliana. Da oggi sarà più agevole, per chi ne ha diritto, entrare o uscire dalla Sicilia. Vengono potenziati i voli da Palermo e Catania per Roma (e viceversa) e aumentate le corse dei traghetti sullo Stretto di Messina. Inoltre, il rientro alla propria residenza, abitazione o domicilio è inserito tra le cause di necessità, che consentono, quindi, lo spostamento. E’ questo il risultato della richiesta avanzata ieri dal governatore Nello Musumeci, ai ministri dei Trasporti e della Salute, Paola De Micheli e Roberto Speranza. Il decreto, a firma dei due componenti del governo Conte, è arrivato oggi.

Restano immutate le prescrizioni, già adottate dalla Regione, alle quali si devono attenere coloro che ritornano nell’Isola: registrazione sul portale web dedicato dell’assessorato della Salute (siciliacoronavirus.it), obbligo di isolamento in quarantena e sottopposizione, al termine del periodo, al tampone rino-faringeo. Per quanto riguarda i passeggeri agli approdi a Messina, i controlli sanitari continueranno a essere assicurati dalla Regione, mentre per gli aeroporti di Palermo e Catania, la cui competenza è in capo all’Usmaf, Musumeci ne ha chiesto il rafforzamento.

"Ringrazio i ministri De Micheli e Speranza - sottolinea il governatore - per avere accolto, con celerità, la nostra richiesta. Una modifica che si è resa necessaria per far fronte al considerevole aumento di traffico a seguito dell’avvio della 'Fase 2'. Abbiamo voluto rendere più agevoli, come nel resto d’Italia, gli spostamenti tra la Sicilia e il Continente, consentendo di tornare a casa a coloro che, diligentemente, hanno rispettato il lockdown nei luoghi di lavoro e di studio, lontani dai propri cari. Nessuno, però, deve pensare che ci sia un 'liberi tuttì, non è così. Ecco perché sono state mantenute tutte le misure restrittive già in atto. Non è stato facile trovare un punto di equilibrio per coniugare, da una parte, le esigenze affettive e, dall’altra, la prudenza e la cautela, d’obbligo per evitare che chi entra in Sicilia possa essere, senza saperlo, portatore del virus. Speriamo di esserci riusciti».

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