"Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei nostri servizi di intelligence. Silvia, ti aspettiamo in Italia!". Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte. "Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l'ora di ritornare in Italia", queste le prime parole di Silvia.
La giovane cooperante milanese è stata rapita nel novembre del 2018 nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi, mentre lavorava per la onlus "Africa Milele".
«Lasciatemi respirare, devo reggere l'urto. Finché non sento la voce di mia figlia per me non è vero al 100%": così ha detto all’ANSA Enzo Romano, il papà di Silvia. «Devo ancora realizzare, mi lasci ricevere la notizia ufficialmente da uno dei mie referenti", ha aggiunto.
«Volevo darvi una buona notizia. Silvia Romano è libera. Lo Stato non lascia indietro nessuno. Un abbraccio alla sua famiglia. E un grazie alla nostra intelligence, all’Aise in particolare, alla Farnesina e a tutti coloro che ci hanno lavorato». E’ quanto sottolinea, in un post su Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
"La nostra concittadina Silvia Romano è libera! In un momento così difficile questa notizia è ancor più straordinaria. Ho appena sentito i suoi familiari e ho trasmesso loro l’affetto e la gioia dei milanesi. Grazie a chi ha lavorato silenziosamente per riportarla a casa". Lo ha scritto in un post su Facebook il sindaco di Milano, Beppe Sala.
L'operazione dell'Aise, diretta dal generale Luciano Carta, che portato alla liberazione di Silvia Romano è stata condotta con la collaborazione dei servizi turchi e somali ed è scattata la scorsa notte. La volontaria si trova in sicurezza nel compound delle forze internazionali a Mogadiscio.
Silvia rientrerà in Italia domani con un aereo dell'Aise che atterrerà a Ciampino alle 14. Secondo quanto si apprende, "sta bene ed è in ottima forma fisica".
Prelevata con forza da un gruppo di uomini armati di fucili e machete, la polizia locale aveva ipotizzato una pista interna, ossia un rapimento ad opera di criminali comuni a scopo di estorsione, magari anche con la possibilità che la ragazza venisse venduta oltre confine, in Somalia, ai jihadisti di al Shabaab.
Tre dei responsabili del blitz erano stati arrestati e dalle indagini, portate avanti in Italia dalla Procura di Roma, era in effetti emerso che la ragazza potesse essere stata trasferita in Somalia subito dopo il sequestro: un trasferimento lampo organizzato da un gruppo islamista legato al Al-Shabaab che aveva fornito alla banda di criminali comuni kenyoti, autori materiali del sequestro, denaro e mezzi. Queste informazioni erano emerse un anno dopo il sequestro, nel novembre scorso, e da quel momento non era trapelato più nulla.
«La notizia della liberazione di Silvia Romano è motivo di grande gioia per tutti gli italiani. Invio un saluto di affettuosa solidarietà a Silvia e ai suoi familiari, che hanno patito tanti mesi di attesa angosciosa. Desidero esprimere riconoscenza e congratulazioni agli uomini dello Stato che si sono costantemente impegnati, con determinazione e pazienza, tra tante difficoltà, per la sua liberazione Bentornata, Silvia!». Così il capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia