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Nelle spiagge libere gli steward con il reddito di cittadinanza: la prima sperimentazione

L'idea è quella di poter utilizzare chi percepisce il reddito di cittadinanza per fare lo steward sulle spiagge libere. Un progetto lanciato nelle scorse settimane dal M5S, per effettuare i controlli legati all'emergenza coronavirus, e ora ripreso dall'Anci Liguria.

La possibilità di impiegare chi ha il reddito di cittadinanza per i controlli in spiaggia, ma anche il divieto di frequentazione ai venditori ambulanti, la possibilità che a gestire gli arenili liberi siano i balneari, ma con ingresso gratuito e ritorno economico con il possibile affitto di sdraio e ombrelloni. E poi un'app e un sito per prenotare il posto in spiaggia. Sono le linee guida stilate dall'Ufficio di presidenza di Anci Liguria per i Comuni.

Ci sono anche le misure che riguardano il distanziamento sociale. Ogni spiaggia sarà suddivisa in stalli da 10 mq (distanza minima tra gli ombrelloni 3m) per 2/3 e in stalli da 4 mq (distanza minima tra gli asciugamani 1.5m) per la restante parte, in modo da poter ospitare sia nuclei familiari (massimo 4 persone) che single.

Gli stalli saranno delimitati con paletti, bandierine o sacchi numerati, dei punti di riferimento corrispondenti agli stalli. Per ogni accesso alle spiagge, preferibilmente unico, saranno presenti operatori (volontari, balneari già presenti e disponibili a tale attività, steward), i quali, all'atto dell'entrata dei cittadini, tramite l'utilizzo di app regolamenteranno l'accesso, ed in mancanza distribuiranno i cartellini con il numero corrispondente agli stalli liberi.

Nel caso di più punti di accesso gli operatori saranno collegati via radio per le comunicazioni. Il Comune può far svolgere il servizio di steward a chi ha il reddito di cittadinanza. La sanificazione degli ambienti comuni sarà costante e a fine giornata.

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