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Coronavirus e aria condizionata, le regole per un corretto utilizzo durante l'emergenza

L'estate è alle porte e i climatizzatori come ogni anno saranno fondamentali per combattere il gran caldo dei prossimi mesi. Nelle scorse settimane si è dibattuto molto sul possibile legame tra Coronavirus e aria condizionata ma gli esperti rassicurano: «Non c’è nessuna prova che i climatizzatori possano essere veicoli di trasmissione del Covid-19». Dunque sì all'aria condizionata ma con un'accurata manutenzione degli apparecchi: ecco dunque alcune semplici regole per un corretto utilizzo.

Necessaria la pulizia di prese e filtri in materiale plastico con acqua e sapone o con una soluzione di alcol etilico con una percentuale minima del 70%. Non sono necessari liquidi di sanificazione né altri prodotti. La pulizia serve a ridurre la polverosità dell’aria, uno degli elementi che contribuiscono al peggioramento dello stato di salute. Attenzione alla pulizia dei filtri, da lavare almeno una volta al mese con un panno in microfibra.

Un'altra buona regola è quella di aprire di tanto in tanto le finestre per consentire il ricambio d’aria, sia in casa che negli ambienti di lavoro. La maggior parte dei condizionatori infatti utilizza la stessa aria presa dall'ambiente interno secondo il sistema del ricircolo. La temperatura consigliata è di 24-26 gradi, indipendentemente dal rischio di Coronavirus.

A temperature più basse infatti si rischiano infreddature e causare fastidiosi sintomi che potrebbero allarmarci e farci pensare a sintomi legati al Coronavirus. Occhio quindi agli sbalzi termici, soprattutto per gli anziani. In definitiva però i condizionatori non sono veicolo di trasmissione del SARS-CoV-2 ma meglio comunque usarli con parsimonia.

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