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Scuola, il Comitato tecnico scientifico dice "no" alla riapertura per l'ultimo giorno

C'era chi sognava di riabbracciare il compagno di banco, sentito spesso al telefono ma non rivisto da mesi, chi voleva assolutamente salutare l’adorata maestra o il prof autorevole ma sempre pronto ad ascoltare, chi semplicemente sperava in una giornata di baldoria, chi non vedeva l’ora di rivedere finalmente riuniti, tutti insieme, 'i fantastici della IV B': in molti hanno sperato che la proposta avanzata per prima dalla viceministra Anna Ascani di 'salvare l’ultimo giorno di scuola', sposata da sindaci, genitori, associazioni, opinionisti, uomini di cultura e presidenti di Provincia, fosse realizzabile.

Ma il Comitato tecnico scientifico ha deliberato negativamente. nessun ritorno in classe nemmeno per i saluti, anche se la politica potrà poi fare scelte diverse - ha chiarito il coordinatore Agostino Miozzo, nel corso di un incontro avvenuto oggi con i sindacati e il ministero dell’Istruzione - e soprattutto potrebbero essere scelti altri posti certo non le scuole per festeggiare la fine dell’anno scolastico.

Ascani quindi ha rilanciato: «Se il Comitato tecnico scientifico non ritiene sia abbastanza sicuro fare incontrare gli studenti delle classi terminali in piccoli gruppi nelle scuole, lavoreremo con gli enti locali e i territori per consentire di farlo all’aperto o in altri luoghi che possano essere adatti». «La mia proposta di prevedere l'ultimo giorno di scuola per gli studenti delle classi conclusive della primaria, della secondaria di primo e di secondo grado resta - ha chiarito Ascani all’Ansa -. In un primo momento il Cts aveva negato anche la possibilità dei centri estivi e poi ha giustamente cambiato idea».

"Noi stiamo proponendo di fare l’ultimo giorno di scuola all’aperto, nei parchi, nelle piazze, in sicurezza. Sarebbe un errore negare questa bella opportunità a bambini e ragazzi, soprattutto delle classi di fine ciclo», si è associato Marco Di Maio, deputato di Italia Viva. Pronto ad aderire all’iniziativa anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella. A settembre invece le scuole dovrebbero riaprire per tutte seppur con diverse modalità.

A confermarlo anche il ministro Roberto Speranza: «A settembre senz'altro le scuole riapriranno sicuramente per tutti. In queste ore c'è un lavoro intenso del ministero dell’Istruzione e del Comitato tecnico scientifico perchè questa riapertura avvenga nella massima sicurezza».

Intanto dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama emerge che l’Aula del Senato ultimerà l’esame del dl Scuola entro giovedì. Il testo, il cui esame non è stato ancora concluso dalle commissioni Istruzione e Bilancio, approderà in Aula domani pomeriggio, con la discussione generale; è prevedibile che verrà posta la fiducia.

Ma i sindacati della scuola sono sul piede di guerra e già hanno
annunciato nuove mobilitazioni. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams), si dicono «del tutto insoddisfatti» delle mediazioni politiche raggiunte fra i gruppi di maggioranza sul concorso per i precari ed hanno inviato in queste ore ai ministeri competenti una richiesta di svolgimento del tentativo di conciliazione, sancendo formalmente lo stato di agitazione della categoria. «Il Governo apra subito un confronto serio con i sindacati della scuola per concordare i criteri e le garanzie di sicurezza per la riapertura delle scuole», chiede anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

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