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Dal 3 giugno spostamenti fra regioni, la Sicilia affida la fase 2 a Bertolaso e Santelli invita i milanesi

Quattro giorni e poi anche le ultime limitazioni cadranno. A partire da mercoledì 3 giugno, infatti, sarà possibile tornare a muoversi liberamente in tutta Italia, dopo quasi tre mesi.

La conferma arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza al termine del vertice convocato dal premier Giuseppe Conte con i capi delegazione della maggioranza. "Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali e al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti" sottolinea ribadendo però che da qui a martedì continuerà ad essere monitorato l'andamento della curva.

Liberi tutti dunque? Se i dati non precipiteranno nei prossimi quattro giorni, sì. Anche perché il pressing sul governo per riaprire tutto il paese il 3 è fortissimo: da governatori, opposizione, categorie economiche e anche da chi nella maggioranza finora non si era sbilanciato: il capo grillino Vito Crimi, che due giorni fa chiedeva che fossero consentiti solo "spostamenti in aree limitrofe, considerando che in Lombardia ancora si muore", spinge ora per una riapertura totale: "non credo sia il caso di prorogare ulteriormente, credo che si debba aprire il 3 senza differenziazioni tra Regioni".

Decidendo di riaprire tutto il Paese, il governo dovrà però tenere conto del fatto che, nell'analizzare i dati, gli scienziati hanno sottolineato più volte che il virus è tutt'altro che sconfitto.

Guardano già avanti Sicilia e Calabria. Pensa a quest'estate Jole Santelli, governatrice della Calabria, che ieri aveva risposto al sindaco di Milano, Beppe Sala intervenuto contro chi non è stato «solidale con Milano»: "Non sono preoccupata dall'arrivo dei turisti lombardi in Calabria e, anzi, chiedo loro di venire da noi chissà che non si incuriosiscano e vogliano venirci. E sono convinta che una volta che dovessero venire, torneranno sempre. Invito il sindaco di Milano, Sala molto volentieri".

In Sicilia, intanto, Nello Musumeci chiama a Palazzo d'Orleans l'ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Di ufficiale non c'è ancora nulla, ma è probabile che Bertolaso presto si stabilirà per un po' nell'Isola. Top secret il ruolo, si parla di una consulenza in stretto rapporto col governatore, che gli ha chiesto una mano: i due si stimano dai tempi dell'eruzione dell'Etna e del terremoto di Santa Venerina: era il 2002.

L'ex capo della Protezione civile potrebbe fare da super consigliere per la gestione della fase 2 nell'isola, con particolare attenzione all'aspetto turistico e sanitario, su cui punta molto il governo per sostenere l'economia dell'isola. L'invito da Musumeci, Bertolaso l'ha ricevuto il 20 maggio (l'ha pubblicato sul proprio profilo Fb): una settimana dopo è sbarcato a Palermo, per un colloquio col presidente e l'assessore alla Salute, Ruggero Razza. Doveva rimanere un incontro riservato, ma la fuga di notizie ha alimentato la curiosità, a tal punto da innescare anche una polemica.

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