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Sbarchi continui in Sicilia e Calabria, il governo cerca una nuova nave per la quarantena dei migranti

Migranti soccorsi in mare

Per arginare la «situazione esplosiva» degli arrivi di migranti positivi in Calabria, la presidente della Regione Jole Santelli ha scritto al premier Giuseppe Conte chiedendogli di intervenire, minacciando di vietare gli approdi con un’ordinanza per emergenza sanitaria.

La governatrice di centrodestra chiede navi quarantena sul modello della Moby Zazà ormeggiata a Porto Empedocle.

E la richiesta, a quanto si apprende, potrebbe essere presto accolta. Intanto, contro l’arrivo ad Amantea di 13 cittadini del Bangladesh affetti da Covid-19 una strada statale è stata bloccata da un gruppo di cittadini, che in serata non avevano ancora smobilitato.

I 14 sono parte dei «28 migranti positivi arrivati ieri a Roccella Jonica» su un totale di 70, ricorda Santelli, secondo la quale «si confermano gli enormi rischi connessi agli sbarchi di persone che arrivano da Paesi in cui l'epidemia è ancora fuori controllo».

Santelli invoca quindi «misure volte ad evitare che gli immigrati vengano gestiti, da un punto di vista sanitario, solo dopo il loro sbarco a terra» e chiede «la requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste delle regioni italiane maggiormente interessate, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari e in caso di positività la quarantena obbligatoria».

In mancanza di una risposta rapida del governo, «non esiterò ad agire, vietando gli sbarchi in Calabria», minaccia Santelli, usando i poteri in campo sanitario. «Ho l’obbligo di difendere i calabresi e chi ha scelto di passare in Calabria le vacanze», aggiunge perentoria, anche se il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, è più conciliante: «abbiamo il dovere di accoglierli», afferma.

In ogni caso, la richiesta della Santelli sembra destinata ad essere accolta. Contatti sono in corso, infatti, tra Viminale e Protezione civile per reperire un’altra nave-quarantena da collocare tra Calabria e Sicilia e destinare alla quarantena dei migranti positivi. Si sta individuando la modalità per mettere a disposizione la nave nel più breve tempo possibile, attraverso una trattativa privata o una requisizione, senza passare per la gare.

Si tratterebbe dunque della seconda unita di questo genere, dopo la Moby Zazà, dislocata a Porto Empedocle. E proprio in Sicilia proseguono gli sbarchi: altri 107 immigrati sono arrivati a Lampedusa e 60 a Pozzallo. Ieri il governatore Nello Musumeci aveva chiesto lo stato d’emergenza.

«Apprendo che il ministro dell’Interno Lamorgese, dopo il nostro sopralluogo di ieri, sarebbe stata costretta a telefonare al sindaco di Lampedusa per rassicurarlo. Mi fa piacere perché evidentemente ritiene, come in effetti è, di essere dalla parte del torto. Ma dovrebbe anche spiegare quale strategia intende adottare per garantire la sicurezza dei siciliani», dice Musumeci.

«Noi ieri abbiamo mandato su quell'isola - aggiunge - test sierologici e tamponi e domani imbarcheremo sempre verso le Pelagie una macchina per processare i tamponi in 20 minuti. A proposito, ci dica il ministro se sono stati utilizzati i tamponi prima di trasferire i migranti da una parte all’altra della Sicilia. Se così non fosse sarebbe grave. E ancora non mi è chiaro: il governo Conte delibera o no lo stato di emergenza per Lampedusa, come chiesto dal Comune e dalla Regione?»

«Ed ancora, possiamo finalmente conoscere quale protocollo il ministro dell’Interno ritiene debba essere seguito per tutelare migranti e cittadini? Ad esempio: domattina arriverà una nave a Pozzallo, con 60 migranti. Chi farà i tamponi? Dove faranno la quarantena? Il silenzio di Roma con chi ha la responsabilità costituzionale di tutelare la salute dei siciliani è diventato insopportabile e viola il principio di leale collaborazione cui anche il premier Conte dice di uniformarsi. O si concorda - sul piano sanitario - ogni azione con la Regione o non siamo più disponibili ad essere chiamati solo a supplire le gravi omissioni del governo centrale. Si diano una regolata!» conclude Musumeci.

Intanto ad Amantea, nel Cosentino, prosegue la protesta di numerosi cittadini contro la decisione di collocare in un Centro di accoglienza 24 migranti del Bangladesh, di cui 13 positivi, trasferiti ieri sera da Roccella Jonica. Una protesta che viene attuata con due blocchi stradali in due punti differenti sulla statale 18, l’arteria che collega sul Tirreno la Calabria con la Lucania e la Campania.

In serata il traffico procedeva a rilento, con le forze dell’ordine impegnate a deviare i veicoli su strade secondarie. La questione migranti resta così al centro delle critiche dell’opposizione. «Ci sono decine di nuovi casi di immigrati positivi al virus», tuona il leader della Lega Matteo Salvini, «questo governo mette in pericolo l’Italia».

Domani, intanto, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ospiterà in videoconferenza un vertice con gli omologhi di Germania, Francia, Spagna e Malta e di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. Obiettivo rafforzare la collaborazione con i Paesi di partenza dei flussi migratori più consistenti verso l'Italia.

E saranno fatti sbarcare domattina a Pozzallo da nave Fiorillo della Guardia costiera italiana 65 migranti intercettati al largo di Crotone da un altro mezzo della Capitaneria di porto locale. I migranti, tutti uomini (pare una ventina i minori non accompagnati), saranno fatti sbarcare intorno alle 9. Le nazionalità stando alle prime informazioni dovrebbero essere Pakistan, Marocco e Siria. Visto che l’hotspot di Pozzallo è attualmente pieno (trasferimenti da Porto Empedocle) è probabile che dopo lo sbarco i migranti verranno trasferiti al centro Don Pietro tra Comiso e Ragusa.

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