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Migranti e Coronavirus, tensione in Sicilia e Calabria: altri 11 positivi sbarcati a Pozzallo

Migranti e Coronavirus: le due emergenze che fanno suonare l'allarme rosso in Sicilia e Calabria vanno ormai a braccetto. Sono 11 quelli risultati positivi dopo il test del tampone condotto dal personale sanitario dell’Asp di Ragusa tra i 60 asiatici approdati ieri a Pozzallo.

Gli immigrati contagiati, tutti asintomatici, sono stati già isolati presso una struttura individuata dalla prefettura di Ragusa. I medici e i sanitari dell’Asp hanno dapprima eseguito i test sierologici sull'intero gruppo individuando 19 soggetti positivi, sui quali si è poi proceduto con il tampone che ha confermato la positività per 11 di loro.

Una situazione che si fa sempre più esplosiva al Sud: sabato scorso infatti 70 migranti erano arrivati sulle coste calabresi sbarcando a Roccella Ionica. L'esito del tampone ha rivelato che 26 di loro hanno contratto l'infezione Covid-19, pur risultando del tutto asintomatici.

L'arrivo degli extracomunitari ha scatenato la violenta protesta dei cittadini di Amantea, destinazione designata per 13 dei positivi. Nella giornata di domenica i residenti hanno manifestato per ore bloccando la statale 18 e causando gravi disagi al traffico veicolare.

La motivazione della protesta - è stato spiegato - è l’ubicazione dello stabile dove sono stati allocati, posto in pieno centro cittadino di Amantea. Struttura sorvegliata 24 ore su 24 dall'esercito. I cittadini ieri hanno chiesto di incontrare i commissari prefettizi che reggono il Comune sciolto per mafia ed i responsabili dell’Asp di Cosenza ottenendo precise rassicurazioni.

Oggi la decisione di sospendere la protesta per 24 ore in attesa di capire cosa accadrà. Il governo nazionale intanto è al lavoro per trovare una soluzione alternativa. L’esecutivo starebbe pensando d’individuare una nave sulla quale collocare gli immigrati che arrivano sulle nostre coste, per sottoporli a screening e, poi, ad una eventuale quarantena.

Una proposta caldeggiata anche dalla governatrice calabrese Jole Santelli: «Per l’immediato chiedo che, come d’altra parte è già avvenuto durante il lockdown, chi arriva sia sottoposto a quarantena o sulle navi di provenienza requisite o su quelle della Marina, non a terra», aveva detto ieri la presidente.

La stessa Santelli ha scritto al premier Conte, chiedendo una nuova nave per la quarantena sulla falsariga della Moby Zazà. «Che senso ha impedire i voli da Paesi a rischio e poi permettere gli ingressi a persone già malate?». Pertanto il blocco navale «va fatto senza aspettare l’Europa». Meglio ancora: «Va fatto e basta». La governatrice di Forza Italia chiede un intervento immediato altrimenti «dovrò bloccare io gli sbarchi».

A farle eco il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: «Undici positivi tra i 66 sbarcati ieri a Pozzallo. Sono di nazionalità pakistana. Ovviamente la Regione dopo avere effettuato su tutti i migranti il test sierologico, ha testato con il tampone i casi di positività rilevata dalla presenza di anticorpi».

«Continua ad emergere un quadro sconfortante nel quale si erge il silenzio del ministero dell’Interno. Ciò mi impone di adottare in giornata una ordinanza. Inutile dire che se a largo di Pozzallo fosse stata individuata una nave per la quarantena, come invano richiediamo da settimane, queste persone non sarebbero mai sbarcate fino alla conclamata negatività. Stanno giocando con il fuoco!», ha concluso il governatore.

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