
Il "villaggio" dei furti. Tredici persone sono state arrestate stamane dai carabinieri della compagnia di Cosenza con l'accusa di estorsione, furto e ricettazione perché ritenute facenti parte di un sodalizio responsabile di decine di furti di autovetture compiuti nel capoluogo bruzio, Rende, Montalto Uffugo, Torano e Barcellona Pozzo di Gotto (nel Messinese).
Le vetture una volta sottratte ai legittimi proprietari venivano nascoste in vari depositi clandestini e restituite ai possessori solo dietro pagamento di somme di denaro variabili da 850 a 2000 euro.
Le vittime venivano convocate nel villaggio degli zingari, in via degli Stadi a Cosenza, per le trattative e solo una volta raggiunto l'accordo sul prezzo, ottenevano la restituzione dei i veicoli che venivano fatti ritrovare regolarmente parcheggiati nelle vie di Rende o di Cosenza. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip di Cosenza, Manuela Gallo, su richiesta del pm Antonio Tridico e del procuratore capo, Mario Spagnuolo.
Questi i nomi delle persone sottoposte a misure cautelari: Fioravante Manzo, 30 anni; Cosimo Passalacqua, 27; Francesco Mario, 41, Giuseppe Morcavallo, 39, Francesco Berlingieri, 26, Antonio Bevilacqua, 41, Pierpaolo Tormento, 29, Elio Stancati, 68, Armando Bevilacqua, 33, Domenico Francesco Marchese, 26, Domenico Caputo, 47, Massimo Bevilacqua, 43, Francesco Bevilacqua, 31.
Il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, sul blitz compiuto stamane ha dichiarato: "Le indagini confermano che il villaggio dei rom in via degli Stadi nel cuore del capoluogo bruzio è un territorio fuori controllo. Una sorta di enclave della quale le Istituzioni devono porsi il problema. Oggi i carabinieri vi hanno trovato di tutto: droga, armi, carcasse di auto. Quella del villaggio è ormai una grave questione sociale e di sicurezza". Quella scattata stamane è la terza operazione contro il fenomeno del "cavallo di ritorno" compiuta dalle forze dell'ordine a Cosenza in meno di un anno.
2 Commenti
Giuseppa Oliva
14/07/2020 10:50
La sete di sopravvivenza spinge a compiere atti anche contro la legge. Diamo ai ROM la possibilità di vivere in modo legale soprattutto con il nostro esempio-testimonianza reale.
Maria
14/07/2020 16:31
Chi nasce tondo non muore quadrato!
Gino
14/07/2020 23:24
Prima di aprire la bocca e fare i moralisti... ragionate. La loro non è sopravvivenza...è una scelta...loro vogliono vivere così..gli piace vivere in questo modo e preferiscono questa vita. Quelli che ci vanno di mezzo sono i poveri cittadini onesti. Tu che hai fatto questo commento.... dovresti parlare solo dopo aver subito un cavallo di ritorno...dovresti parlare solo dopo aver subito un furto in casa...dovresti parlare solo dopo aver ricevuto uno sfregio alla macchina dopo non aver dato i soldi al parcheggiatori abusivo. Ragiona!
Luigi
08/07/2022 19:17
Se mi trovi un room che al mattino va al lavoro una possibilità forse c è, ,,, Ma non credo che ci riesci. Vagabondare e rubare sino il loro lavoro