Ha avuto un ictus nel 2016 e da quando si è risvegliato parla perfettamente, solo con accento slavo, anche se è bergamasco. È successo a un paziente dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che è diventato oggetto di uno studio realizzato con il dipartimento di Psicologia generale dell’università di Padova, che sarà pubblicato sulla rivista internazionale Cortex.
Lo riporta l’Eco di Bergamo. La sindrome da accento straniero è rara ma già conosciuta: nel mondo si sono registrati 115 casi. Molto più raro però è che ne sia affetto qualcuno che non ha subito lesioni all’emisfero sinistro del cervello (quello che regola il linguaggio) ma al destro: in letteratura si conoscono solo tre casi, nessuno in Italia.
Ora si aggiunge quello del Bergamasco che non parla alcuna lingua slava ma che si è risvegliato con il nuovo accento che non ha perso nemmeno con l’aiuto di una logopedista. Due sono le scoperte fatte dal team di esperti che si è occupato del suo caso.
«Innanzitutto - ha spiegato la neuropsicologa Lorella Algeri - si è scoperto che l’accento è un aspetto dissociato da altre abilità del linguaggio. Non si spiegherebbe altrimenti come mai il paziente abbia intatte tutte le proprietà del linguaggio ad eccezione appunto della cadenza».
E poi «abbiamo dimostrato che la sindrome da accento straniero può essere generata da una lesione silente al cervelletto». Per capire l'anomalia del paziente sono infatti stati fatti controlli che hanno mostrato un «metabolismo ridotto: per semplificare diciamo che l’organo, responsabile della coordinazione dei movimenti, inclusi quelli della bocca per poter parlare, non funzionava a pieno regime».
«Abbiamo dimostrato per la prima volta - ha concluso - che una lesione silente al cervelletto può generare la sindrome da accento straniero anche in seguito ad una lesione emisferica destra».
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